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La replica di Teresa Cerchiello a un nostro articolo e ancora una nostra risposta
venerdì 14 febbraio 2014, di redazione
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Gentile Direttore,
in riferimento all’articolo, apparso col titolo “PD, cambio della guardia, ma metodi da vecchia politica” in data 11 febbraio 2014 sul Suo Blog di informazione locale (che non mi risulta registrato ad alcun Tribunale), e al fine di difendere la dignità e l’ intelligenza degli iscritti e dei neodirigenti del Circolo Territoriale Nilde Jotti, in qualità di segretaria tengo a precisare alcuni punti:
1)Il signor FRATES, autore dell’articolo (che ha utilizzato impropriamente il simbolo del PD) dovrebbe chiarire a quali vicende o fatti recenti si riferisce, rivelando chi, fra coloro che mi hanno sostenuto, abbia rivolto offesa personale contro qualche ex dirigente del Partito, provinciale e, in particolare, locale, e nel merito di quale questione, a partire da quella finanziaria (che va ufficializzata, come Lei può immaginare, soltanto con un passaggio di consegne dopo aver acquisito tutti i documenti alla presenza di responsabili provinciali) e perfezionarsi attraverso il passaggio di tutti i documenti fra segretario uscente e subentrante.
…Tutto questo affinché il nuovo corso abbia inizio su basi solide e trasparenti.
2) Il neoeletto gruppo dirigente non ha individuato alcun nemico e sia ben chiaro che, se il signor Palladino avesse voluto far parte del nuovo coordinamento, avrebbe potuto candidarsi, magari nella lista tenuta sepolta fino a qualche giorno prima del Congresso rinviato al 2 febbraio u.s. (come tra l’altro han fatto la nuora e la sorella della nuora, Gerardo Luigi Rullo e la moglie, Rosario Ciliento e la cugina Carmen De Crescenzo)…
3) Non dimentichi mai l’egregio FRATES che non c’è un nemico, ma un PARTITO! Capisco anche che a qualcuno di parte, come Lui, militante attivo negli ultimi quaranta anni, brucia la sconfitta in un Congresso, ma è pur vero che non esistono elettori di serie A e di serie B. Oltretutto, Egli, essendo un conoscitore attento della locale sezione, dovrebbe sapere dove per lungo tempo si sono concentrati i pacchetti di tessere!!! (Forse non sa come e con quali tessere è stato eletto il precedente coordinatore del Circolo…?).
4) Noi, anche in sede provinciale, abbiamo offerto possibilità di accordo, senza ottenere positive risposte. Dunque va distribuita in parti uguali la responsabilità del mancato accordo finale. Allora FRATES riconosca seriamente che in DEMOCRAZIA solo il voto può sancire lo spartiacque: questo valeva anche per il vecchio PCI che accettava i risultati di tutte le democratiche elezioni! Inoltre, sappia FRATES che la collaborazione fra dirigenti, durante il periodo in cui resterò alla guida del Circolo “N.Jotti”, non si baserà mai sulla spartizione di cariche, ma sul “chi lavora sarà valorizzato”. Noi seguiamo questa linea!
5) In conclusione, Le confermo che si è parlato di surroghe e di dimissioni, senza intaccare la solidità della squadra che mi ha sostenuto, ma pure di surroghe di componenti che risultano eletti in altre assemblee… Uno storico militante dovrebbe conoscere i regolamenti del Partito. Infine, soprattutto qualche gola profonda, presente in qualche riunione, dovrebbe, oltre che aprire la bocca, aprir anche le orecchie!
Sperando che il Suo interesse si sposti sul lavoro che porteremo avanti, La invito (a norma delle vigenti leggi sulla stampa) a pubblicare questa replica e La saluto cordialmente.
Grazzanise, 13 febbraio 2014
LA SEGRETARIA
Teresa Cerchiello
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Gent.ma Segretaria,
mi permetta una breve replica con la quale spero di non tediare i pochi lettori che ci leggono.
Innanzitutto una piccola precisazione per evitarle un equivoco in cui mi sembra sia incorsa: “Il signor Frates”, autore dell’articolo nella rubrica ‘Opinioni’ a cui Lei si riferisce si identifica col ‘direttore’, sono la stessa persona. Secondariamente, non c’è bisogno che Lei invochi la legge sulla stampa per chiedere ospitalità su questo sito. Chi lo frequenta sa che pubblico (quasi) ogni testo pervenuto, soprattutto se è di critica nei miei confronti, come faccio in questo momento riportando integralmente la sua lettera, maiuscole e grassetto compresi. Non è nella lista dei non graditi.
Precisato ciò, devo dirLe che fin da subito si percepisce un certo astio nella sua risposta piccata come se avesse accusato il colpo. Quando puntualizza che il blog “non risulta registrato ad alcun tribunale” che cosa vuole dire? Lo confermo, non è una testata giornalistica, ma un sito di servizio alla cittadinanza vicina e lontana, un sito non “delle” notizie ma “di” notizie. Vuole dire forse che non ha il diritto di esprimere una opinione? Di “manifestare liberamente il proprio pensiero”? Se dovesse diventare membro del nuovo PNF magari si arrogherà il diritto di zittire qualcuno, ma adesso non è possibile (a quanto pare Lei e chi l’ha consigliata non vi ponete alcun problema quando mandate i comunicati-stampa, l’ultimo pubblicato due giorni fa a firma del suo vice).
L’articolo incriminato, è il caso di dire, non ha inteso offendere “la dignità e l’intelligenza” di alcuno come avrà capito chiunque sappia leggere (E’ comunque molto bello che lei difenda questi valori e sicuramente continuerà a farlo nei confronti di tutti). Inoltre mi accusa di avere “impropriamente” utilizzato il simbolo del PD che è il suo come il mio. Ma chi gliele dice queste cose? È usuale e normale utilizzare le immagini, anche i simboli dei partiti, per dare al lettore un’idea di quello che andrà a leggere.
Quanto al merito del punto 1) del suo argomentare dovrebbe chiedere ai suoi sodali. La campagna denigratoria con epiteti ed insulti anche sul web è cosa che probabilmente solo Lei non conosce.
Dice con una certa malizia che ’il sig. Palladino’ avrebbe potuto candidarsi. Certo, ma non l’ha fatto e gli chieda perché, se vuole, ma eviti di ribattere che anche l’altra componente ha giocato con le tessere e ha candidato persone di famiglia. Indirettamente, così facendo, conferma quanto asserivo nel mio articolo, che cioè Lei e due dei suoi principali sostenitori-collaboratori avete in famiglia oltre il 15% di quanti hanno votato, ciò che la rende una segretaria di minoranza. Questo è il punto sul quale lei non risponde preferendo rinviare la palla nel campo avverso o avventurandosi in disquisizioni tecniche e ideologiche. I familiari sono cittadini come tutti gli altri e hanno uguali diritti ma io penso che un maggior senso di opportunità dovrebbe consigliare di evitare simili sconcezze e ciò vale PER TUTTI.
Quanto al punto 4) riconosco di trovarmi di fronte a uno scoop perché è la prima volta che leggo o sento una cosa del genere. Mi dispiace che nella sua relazione programmatica non l’abbia riferito, avrebbe cambiato le mie convinzioni. Purtroppo gli ‘avversari’ affermano il contrario e lo ha scritto anche qualcuno dei suoi aficionados: no all’accordo!
Sono costretto mio malgrado a fare qualche altra puntualizzazione. Non me ne voglia. Non è il caso di fare gare di democraticità, questa preoccupazione non mi toglie il sonno. Sono altri che si sono autodefiniti ‘Democratici davvero’ erigendo steccati. Sono convinto che importanti siano i comportamenti più che le etichette, in specie quelle che ci si autoattacca. Quanto alla gola profonda, beh lasciamo perdere… come vede non sono il solo a pensar male degli altri…
Per finire veramente, stia tranquilla, non mi brucia la sconfitta di una parte e non mi scalda la vittoria dell’altra (l’amicizia e la comune militanza che mi lega ad alcuni è al di fuori di questa disputa). Prima di ‘straparlare’ rifletto molto e la invito a fare altrettanto. Non ho messo e non metto in discussione la sua elezione. Lei ha vinto 50 a 47. Da settario e antidemocratico quale sono non ho esitato a complimentarmi con Lei a elezione avvenuta, mentre tutt’intorno si esultava in modo smodato come se si fosse vinto chissà cosa e chissà come, e Le ho ribadito gli auguri negli articoli dedicati alla faccenda. A costo di sorprenderLa, Le dico che La considero a pieno titolo la mia segretaria e in quanto tale mi auguro e Le auguro i migliori successi per se stessa e per il partito.
frates