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sabato 11 dicembre 2010, di paparente
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La censura della libertà di espressione, anche quando questa si manifesta nella forma più becera, è sempre una sconfitta. Quando il gestore di questo sito ha dovuto, a ragion veduta, eliminare l’opzione di commentare gli articoli presenti nel portale la mia prima reazione è stata quella di storcere il naso davanti ad una soluzione che sostanzialmente impoverisce (anche se in misura molto limitata) la crescita culturale del paese.
Nonostante molti commenti fossero monodirezionali ho sempre considerato utilissimo il confronto con chi ha una visione opposta alla tua.
Finché i commenti non sono caduti nella volgarità e nell’offesa gratuita è stato addirittura divertente “scontrarsi” con chi pensa che il mondo sia fatto di rossi e neri mentre, grazie a Dio, è fatto a colori. Ora che non è possibile (almeno su internet) esprimere il proprio punto di vista sulle “baruffe chiottozze” locali si ha la sensazione di essere tornati (sempre a livello di internet) al nostro “piccolo mondo antico” modello anni 70.
Come nel caso in cui, quando viene deciso lo svolgimento di partite a porte chiuse, per le intemperanze dei tifosi, si finisce col punire molti per l’imbecillità di pochi così con la chiusura dei commenti del sito l’unico risultato di questi giorni è “Il silenzio degli innocenti”.
"Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, I’imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un’insopportaibile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno". (Gandhi)
paparente