13 gennaio 2010, di redazione
Ora che il compito ritorna in classe
dopo lo scempio di una penna impietosa,
rossa come gli occhi di satana,
dopo che il docente ha calpestato
i tuoi semi opachi,
il frutto del tumulto
di sangue e di pizzini,
il tre in latino ti avvicina all’abisso
e lì intravedi
i cadaveri della tua indolenza,
la tua nudità, mentre indifferenti
sull’aipod danzano le dita.
da La cenere in bocca (LietoColle, 2009)
Questa mia poesia, di 12 versi in una sola gittata strofica, risulta complessa e (...)