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Terra dei fuochi, Capasso (Let’s do it! Italy): "confermata una verità innegabile"

giovedì 30 gennaio 2025, di redazione


Napoli, 30 gennaio – Let’s do It! Italy accoglie con determinazione la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che ha condannato l’Italia per l’incapacità di proteggere i cittadini della Terra dei Fuochi dall’inquinamento ambientale causato dal traffico illecito di rifiuti. Questa storica decisione riconosce una violazione grave e sistematica dei diritti fondamentali, tra cui il diritto alla vita e alla salute.

"La sentenza della CEDU conferma una verità che le nostre comunità denunciano da anni: l’inazione dello Stato ha permesso alla criminalità organizzata di devastare il nostro territorio, mettendo a rischio la vita di milioni di persone. Ora l’Italia non ha più alibi: ha due anni per sviluppare una strategia globale e mettere in campo azioni concrete per fermare questa emergenza", ha dichiarato il presidente di Let’s do It! Italy, Vincenzo Capasso.

Let’s do It! Italy, che ha partecipato al procedimento con un intervento di terzi presentato dal Forum di Newcastle per i Diritti Umani e la Giustizia Sociale, guidato dalla dott. ssa Raffaella D’Antonio, ha sempre sostenuto la necessità di un quadro giuridico più efficace per combattere i crimini ambientali e garantire il diritto a un ambiente sano. "Le prove scientifiche hanno già dimostrato il legame tra il disastro ambientale in Campania e l’aumento dell’incidenza di malattie oncologiche e malformazioni. Ora chiediamo che il governo agisca con urgenza e trasparenza per bonificare i territori contaminati e per garantire un monitoraggio indipendente della situazione", ha aggiunto Capasso.

Let’s do It! Italy lancia, infine, un appello alle istituzioni affinché vengano finalmente adottate misure efficaci per contrastare il degrado ambientale e garantire il diritto alla salute dei cittadini della Terra dei Fuochi. "Non possiamo permettere che questa sentenza resti solo un documento: deve tradursi in azioni concrete per proteggere le nostre comunità e prevenire ulteriori danni irreversibili", conclude Capasso.

"La condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo certifica quello che denunciamo da anni: l’assenza di giustizia ambientale è una ferita aperta nella Terra dei Fuochi. Per troppi anni lo Stato ha chiuso gli occhi mentre la criminalità organizzata avvelenava il nostro territorio, mettendo a rischio la salute di milioni di cittadini", dichiara Mariano Di Palma, referente di Libera Campania.

"Non basta più la retorica delle bonifiche mai attuate: ora servono interventi concreti, una strategia chiara e un’assunzione di responsabilità immediata. Giustizia ambientale significa proteggere le persone prima degli interessi economici e criminali. Ogni giorno perso è una condanna per chi vive in queste terre. Come Libera Campania chiediamo un piano straordinario di bonifica, il rafforzamento degli strumenti di contrasto ai crimini ambientali e un’informazione trasparente per le comunità colpite”, conclude Di Palma.

Co. Sta.

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