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PD: né direttivo né assemblea. Ciliento & Co. non ci stanno e si autoconvocano

giovedì 20 marzo 2014, di redazione


Grazzanise - Continua il braccio di ferro tra le due anime del PD con la minoranza guidata da R. Ciliento che incalza la maggioranza e la segretaria T. Cerchiello. L’appunto rivolto nelle ultime settimane alla dirigenza è la mancata convocazione del direttivo. In verità la cosa stride enormemente col programma presentato dall’allora candidata alla segreteria del circolo “Iotti” in cui era possibile leggere un impegno che doveva essere qualificante per la componente che accusava la vecchia dirigenza di guidare il partito in modo privatistico. Si prometteva infatti una “reale democratizzazione del partito” che si sarebbe espressa in frequenti riunioni degli organi dirigenti. Addirittura si assicurava e ci si impegnava a convocare una assemblea degli iscritti ogni mese (al massimo ogni due mesi). Tale impegno era rafforzato dal secondo punto del programma riguardante la “Partecipazione”. “Il circolo- vi si leggeva - sarà periodicamente coinvolto da consultazioni”.
Se si garantiva una assemblea a cadenza mensile immaginiamo che il direttivo si sarebbe riunito in seduta permanente. E invece così non è, almeno a sentire l’altra metà del cielo PD. La cosiddetta minoranza imputa alla cosiddetta maggioranza l’assoluta mancanza di democrazia. A cominciare dal rastrellamento di tutte le cariche, comprese quelle di garanzia, per finire alla richiesta di essere ascoltati negli organismi dirigenti che la segretaria si ostina a ignorare. Al contrario è stato convocato nei giorni scorsi un fantomatico ufficio di segreteria, composto, si dice, da sette persone (un numero più appropriato di quello attuale per un direttivo) la cui nascita non è mai passata attraverso il supremo organo decisionale e a cui comunque la minoranza non ha partecipato.
Gli esponenti della cosiddetta minoranza si chiedono come sia possibile ‘collaborare’ e anche impegnarsi nella vita del circolo se le decisioni vengono assunte altrove e senza il dovuto coinvolgimento. Ma, a quanto pare, non sono soltanto gli oppositori della Cerchiello a lamentarsi di questo stato di cose. Insofferenze si avvertono nello stesso campo della cosiddetta maggioranza tanto da suffragare il dubbio che avevamo avanzato alla conclusione del congresso che in realtà la segretaria sia espressione di una minoranza.

Gli ultimi sviluppi di questa dialettica interna, per usare un eufemismo, sono di questo pomeriggio. Apprendiamo infatti di una autoconvocazione straordinaria di sette membi del direttivo i quali hanno deciso di andare oltre la sterile lamentela. Questi dirigenti (R. Ciliento, C. De Crescenzo, P. Zito, G. Rullo, A. Natale, C. Petrella, S. Luiso) "vista la mancata risposta della coordinatrice e del presidente alle numerose e motivate richieste di convocazione di direttivo e di assemblea, constatata la negligenza nella gestione politica del partito, procedono alla convocazione di una ufficiale riunione straordinaria con criterio di urgenza, programmata per il giorno 26 marzo, a cui sono invitati a partecipare tutti i membri del coordinamento.
I temi oggetto del dibattito saranno:
gestione interna del partito
analisi delle proposte e iniziative che gli iscritti hanno da sottoporre al gruppo dirigente
resoconto della gestione finanziaria
varie ed eventuali
"

Visto che il direttivo di circolo si compone di 13 membri (6+6+1) è chiaro che la maggioranza non è maggioranza. L’ostinazione della segretaria ha provocato, infatti, l’adesione all’autoconvocazione straordinaria anche di un componente eletto nella sua lista.

frates

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