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mercoledì 22 luglio 2020, di redazione
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Per un ponte che viene aperto (il Morandi di Genova) un altro viene chiuso, il Ponte Unità d’Italia (con caustica ironia), sul Volturno a Grazzanise (CE). E non è il primo in provincia di Caserta, perché, come è noto, altri manufatti sono chiusi, come il cosiddetto Ponte Nuovo di Capua, anch’esso sotto sequestro preventivo da due anni (il vecchio continua ad assolvere al suo compito). Una situazione diventata sempre più insostenibile per l’impatto negativo sul traffico, sul commercio, sulle attività economiche, sulla vita dei cittadini.
Adesso il capoluogo e la frazione Brezza sono separati in casa, il Basso Volturno e i Mazzoni sono fisicamente divisi dalla zona Nord della Provincia. Il traffico pesante, già in precedenza deviato su questa struttura, è ulteriormente dirottato. E’ rimasto il ponte di Cancello ed Arnone a collegare destra e sinistra del fiume Volturno e a subire, insieme all’abitato, il disagio di un viavai aumentato a dismisura.
E non solo le attività economiche sono penalizzate, non solo gli spostamenti per studio o per lavoro, ma anche le minute esigenze di una popolazione a cui si impedisce di accedere a servizi indispensabili, farmacia, medici, uffici comunali, parenti, ecc. e, non ultimo, mezzi di soccorso.
Il sequestro, operato dai Carabinieri di Grazzanise su richiesta del Gip del Tribunale di S. Maria CV, sta destando enorme inquietudine tra la popolazione, soprattutto per chi ha la necessità di spostarsi (il provvedimento vieta anche il passaggio pedonale), in assenza di comunicazioni da Piazzetta Montevergine o da altri responsabili istituzionali.
Vorremmo essere ottimisti, pensare che in breve tempo si tornasse alla normalità, ma la sorte del ponte di Capua non lascia spazio alla speranza.
frates