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Ciliento: prima il metodo poi i nomi

martedì 26 agosto 2014, di redazione


Grazzanise - In questo periodo anche la politica è in ferie e ogni decisione è rinviata “dopp’a maronna”, come ama dire un navigato esponente. Un’espressione che sa più di rinvio a oltranza che di immancabile appuntamento. Ciò non toglie che qualcosa si muove, a livello di chiacchiericcio e la tattica sovrasta di gran lunga la strategia. Guerra di posizione in cui i contendenti danno l’impressione di avanzare risoluti ma effettivamente rimangono al palo aspettando le mosse altrui.
Ma anche il giorno “dopp’a maronna” arriverà e non si potrà sfuggire a impegni e decisioni non più rinviabili. Le elezioni comunali sembrano lontane ma sono alle porte Si dovrà stabilire la griglia di partenza, mettere a punto la propria macchina, eventualmente stringere alleanze. Intanto si parla, si lanciano segnali, cifrati o meno, si lanciano ami a una opinione pubblica disincantata e delusa, si gioca ‘alla politica’, in politichese, inteso come linguaggio e come modo di atteggiarsi.
I vari esponenti si danno il cambio tra una puntata al mare e una sulla scena. Abbiamo così approfittato del ritorno dalle vacanze del segretario del circolo PD per rivolgergli qualche domanda. Ecco il testo dell’intervista:

D - Dopo l’iniziativa del mese scorso a cui il PD ha invitato le altre formazioni politiche, sembra che tutto si sia fermato. È cosi?

Con l’iniziativa dello scorso mese di luglio abbiamo dato il via ad un processo, in cui abbiamo esposto la linea del partito democratico, processo che ovviamente necessiterà di ulteriori tappe in quanto l’obbiettivo risulta abbastanza ambizioso. Noi siamo ancora dell’idea che è necessario ridare legalità e trasparenza alla politica grazzanisana e che questo progetto debba coinvolgere la pluralità delle compagini civiche e politiche del paese.

D - Già. Il panorama politico del paese. Come vede, il PD, la situazione?

Onestamente, gli ultimi anni per Grazzanise sono stati molto difficili. A questo punto riteniamo che tutte le forze politiche e civiche che si propongono come nuova classe dirigente debbano assumere un forte senso di responsabilità e farsi carico di un radicale cambiamento che deve riguardare prima le idee e i metodi e poi i volti che devono incarnarli. Qualora, il PD in primis, e le altre compagini che credono nella moralità e nel bene comune, non sappiano rappresentare una valida alternativa, esse dovranno sentirsi ugualmente responsabili degli effetti negativi che la politica sta avendo sul nostro territorio.

D - A leggere alcune ricostruzioni giornalistiche sembra che tutti abbiano pronte le liste per la prossima competizione elettorale. Il PD non partecipa a questo gioco?

Diciamo che i discorsi che riguardino i nomi, le liste e i vari candidati non tanto bene sposano con i propositi che abbiamo esposto e prima ho ricordato. La composizione della lista in sé come sommatoria di nomi e di voti deve essere solo l’ultimo passaggio; prima la discussione deve vertere sul metodo: lo ripeto perché questo è secondo noi il punto fondamentale; finché non sarà evidente proprio un cambiamento sul metodo, i discorsi sui nomi e sulle liste saranno sempre noiosi per chi ascolta e l’anno prossimo dovrà scegliere i suoi rappresentanti nel consiglio comunale.

D - Il dilemma è: presentarsi da soli o in alleanze? A quando la scelta?

Il punto è questo: penso che ad oggi i cittadini di Grazzanise, a prescindere dal colore politico, o dall’età e dal sesso, vogliano un’amministrazione che sia seria, onesta, trasparente, che metta l’interesse della comunità, l’interesse di tutti davanti all’interesse dei pochi. Ergo, si riesce a trovare una congruenza che ci permetta di creare una piattaforma programmatica per la discussione dei punti fondamentali che interessano il nostro territorio? Si riesce a trovare una sintesi che ci dia la forza di rispondere alle prepotenze e alle illegalità? È possibile che le varie forze politiche riescano a mettere da parte personalismi ed ambizioni affinché si possa discutere tutti insieme dello sviluppo del nostro comune? Io penso che su questi punti riusciremo a trovare chi è d’accordo con noi ed è pronto a collaborare, proprio perché le difficoltà hanno risvegliato un senso di dovere nei confronti della nostra comunità. Detto questo nulla vieta che qualora non riuscissimo a trovare nessuna congruenza e punti di incontro, si possa correre anche da soli, fieri delle nostre posizioni.

D - Si sente di mandare un messaggio ai cittadini, soprattutto ai giovani?

Un messaggio di partecipazione e di impegno diretto, soprattutto ai giovani, appunto.

D - Concludiamo con uno sguardo alla situazione interna del circolo. A che punto è la situazione? Intravede spiragli per una normalizzazione?

Al momento attuale, ci ritroviamo sempre una parte degli iscritti che si rifiuta di collaborare con il gruppo dirigente. Io da segretario mi sento in dovere di rinnovare la proposta al dialogo, è il bello della democrazia. Accanto a questo, spero che sia rimesso a disposizione della sezione tutto ciò che prima della sezione faceva parte, di proprietà degli iscritti: ad oggi infatti, a 3 mesi dal congresso ancora non si è proceduto al passaggio di consegne, ancora in mano al vecchio gruppo dirigente. Ma poco importa, non voglio esasperare i toni: la politica non è fatta di sedie e scrivanie, ma di idee, di volti e partecipazione.

Intervista raccolta da frates

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