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"Lettera ai nostri Angeli"

giovedì 20 marzo 2008, di Luigi Pezzera


Dopo l’ennesima sofferenza che ha colpito di recente la nostra comunità, con la morte del giovane Giovanni Petrillo, torna a farsi sentire l’eco delle parole e della celebrazione svoltasi lo scorso dicembre in memoria di tutti gli "Angeli" di Grazzanise scomparsi prematuramente.

Questo è il testo della lettera letta in Chiesa:

"Abbà, Padre! Tutto è possibile a te. Allontana da me questo calice! Tuttavia non ciò che io voglio, ma quello che tu vuoi!" (Vangelo secondo Marco 14,36)
"Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?" (Vangelo secondo Marco 15,34)
Anche nostro Signore Gesù davanti alla propria morte ebbe dei momenti difficili, dei momenti in cui sentì la vita che lo stava per abbandonare, sentì il dolore del suo cuore, l’angoscia che si prova a lasciare la vita terrena; lui, Il Padre degli uomini, cercava sostegno in Dio sia quando pregava al Getsemani sia alla croce a pochi respiri dalla sua morte. Lui l’unico figlio di Dio si è sacrificato per tutti noi, dando la propria vita in cambio della nostra salvezza.
Ecco oggi penso a lui, al mio Signore che ci ha insegnato che nemmeno la morte può dividere l’amore tra le persone, anzi la sua morte è il segno della nuova vita, è il passo che ci permette di accedere al giudizio di Dio nella speranza della Resurrezione.
Siamo tutti riuniti per ricordare le anime dei nostri cari, dei figli, dei fratelli che ci hanno lasciato prematuramente per approdare nel Regno dei Cieli, anime gradite da Dio, anime bianche, anime pure, giovani che nella loro vita terrena ci hanno dato tanto, amore e comprensione, come noi abbiamo fatto con loro, e che ora ci guardano da lì, dal Cielo, dove ogni cosa è pura, dove ogni sguardo è innocente, dove ogni giorno si celebra il Signore.
Voi padri e madri che oggi siete qui riuniti, voi fratelli, voi sorelle che siete qui per ricordare i vostri Angeli, siete delle persone segnate da Dio, lui, l’Altissimo ha voluto che la vostra carne fatta a sua immagine e somiglianza, oggi sia li con lui a guardarci e a sorridere mentre noi accogliamo nel nostro petto la Santa Comunione. Eh si, con questo sacramento non solo noi accogliamo nel nostro cuore il Corpo e il Sangue di Gesù, ma accogliamo le anime dei nostri cari, gli diamo vigore e luce intensa davanti agli occhi del Signore. Ancora ora, quando né il passare del tempo, né gli avvenimenti della vita, sono riusciti ad alleviare il dolore.
Molti di voi si chiedono Perchè?, si guardano intorno e si sentono vuoti, scippati di un bene che gli apparteneva e che era immenso, è lecito domandarsi il perchè, è lecito continuare a soffrire giorno per giorno per il bene che materialmente non potete più dare, ma come disse Gesù nel giardino del Getsemani "sia fatta la tua e non la mia volontà".
Oggi mi piace immaginare Raffaele, Nicola, Alessio, Paolo, Andrea, Giovanni, Lucrezia, Fioravante, Loredana, Caterina, Rosalba, Vincenza, Clemente, Gennaro, Giovanni, Preziosa, Francesco, Franco, Katia (e ora anche Giovanni), tutti insieme riuniti, come quando andavano al cinema per vedeer un film mentre noi da qui li rendiamo felici e gli facciamo sentire tutto il nostro amore, sarà strano a dirsi, ma anche loro ne hanno bisogno, si hanno bisogno di supporto di voi cari, del vostro bene, del vostro non dimenticarli mai, di festeggiare insieme a loro le feste, i natali, le pasque, perchè loro sono con voi ogni momento, ogni istante, in ogni vostro passo, vi aiutano a scansare le buche, vi fanno capire dove si sbaglia e dove è fatto bene. Loro sono in mezzo a voi, vi tengono per mano e vi danno la forza per continuare a vivere nel loro ricordo. Oggi sono li, chi gioca a pallone, chi corre ora spensierato, chi ha trovato la propria oasi di pace e tutti sorridono nel vedervi insieme, li immagino mano nella mano che formano un girotondo sopra le nuvole e nel mezzo, nello squarcio di un raggio di sole, ci siamo noi, chi seduto e chi in piedi a ricordarli nel nome del Signore. Sono felici, ridono, uno da una pacca sulla spalla all’altro e gli fa "hai visto c’è tua madre!" e l’altro "Dio, come s’è fatta grande mia sorella!" e di fronte un’altra "sono contenta che stiano tutti insieme", mi piace immaginare che stiano li a commentare felici perchè no anche le nostre lacrime e il nostro dolore. E poi immagino Dio, lì, sopra tutti, con le braccia aperte che li accoglie e li fa sedere vicino a lui e li accarezza dicendo loro "questo è da parte di tuo padre!" e a un altro un bacio sulla fronte "questo lo manda tua madre!", come se anche loro ricevessero i loro regali di Natale.
Li vedo felici, mentre ci salutano e sono fieri di noi, perchè tutti sanno che nessuno di voi li ha abbandonati. E poi, non cercateli in posti lontani, loro sono ovunque, e soprattutto sono nelle vostre case, sulle loro sedie, sui loro letti, che mangiano con voi che dormono al vostro fianco e vi sostengono nel sonno. Non cercateli, sono qui, oggi sono in mezzo a noi, si stanno preparando al Santo Natale, si preparano a far festa. Perchè anche in paradiso tra qualche giorno si celebra la nascita del Signore e chissà qualcuno di loro farà parte del grande Presepe allestito nel Regno di Dio. Oggi a pochi giorni dal Natale li ricordiamo in una santa Messa tutta per loro e per tutti quelli che ci hanno lasciati nella speranza della Resurrezione, ma state tranquilli, sono al sicuro, sono nelle mani del Signore che li coccolerà allo stesso modo in cui una madre o un padre può fare con i suoi figli.
Quindi aprite i vostri cuori, lasciate che il Signore entri in voi, in un cuore puro e limpido dove possa trovare le famose "letterine" con su scritto: "Grazie Signore per ciò che fai per loro, accudiscili con tutto il tuo amore, nella serenità che meritano e dona ai loro cuori la convinzione che li ameremo per tutta la vita, e che con la tua volontà vivremo il resto dei nostri giorni rispettando i tuoi insegamenti senza diemnticarli mai!".

Questo il testo della lettera letta in Chiesa in suffraggio del giovane Raffaele Massaro:
Oggi per molti di noi è il giorno più triste della nostra vita, della nostra esistenza. Oggi è il giorno nel quale ti rendiamo omaggio, ti siamo ancora vicino come abbiamo sempre fatto. Tu ci stai guardando, e da lassù ci sorridi e infondi in noi la fede, si quella fede che ci serve per continuare a vivere...vivere nel tuo ricordo, quello di un ragazzo sempre pieno di vita e di gioia, un ragazzo che anche nelle difficoltà più grandi che questa vita gli ha riservato non si è mai abbattuto. Sei stato un amico caro, un figlio dolce, un fratello unico...sei stato unico...hai segnato in ognuno di noi un pezzo della nostra vita, lo hai marcato per non farlo scomparire mai più.
Amico mio, amico nostro, non ti dimenticheremo mai, hai portato con te un pezzo del nostro cuore che ora conserverai nel più alto dei cieli, ci guarderai e ci aiuterai per tutto il prosieguo del nostro cammino. Per noi ora è dura, durissima, ci sentiamo persi senza sapere che domani tu possa entrare da una delle nostre porte, gridando, ridendo, facendoci sentire in te il vero senso della vita, quello che non ti ha mai abbandonato e che ti ha contraddistinto in questa breve vita terrena. Hai saputo concentrare i tuoi giorni con allegria e voglia di vivere quella che non ti è mancata fino all’ultimo respiro, quello che fisicamente ti ha allontanato per sempre da noi, ma quello che ti ha fatto entrare per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Qui davanti a me ci sono le persone a te più care, mamma, papà, Antonio, le persone che ti hanno visto crescere e diventare un uomo, distrutte da questo dolore immenso, loro ti hanno amato con tutta la loro forza e lo faranno per sempre. Tu che ora ti sei innalzato all’Altissimo, allevia il loro dolore, fa come in vita che i loro cuori siano pieni di forza, quella che ti hanno donato senza perdere mai la fede. Amico, sei stato fantastico in tutto, per tutti, anche quelli che non ti conoscevano bene come noi, oggi qui davanti alla tua bara, bianca, come la purezza che avevi nel cuore, e a questi fiori, che profumano del tuo odore di vita, tutti piangono, tutti si chiedono perchè proprio a te, un ragazzo di 18 anni bello, forte e pieno di virtù...Io di preciso non so perchè così prematuramente, ma sono sicuro che in paradiso vicino al Padre di tutti gli uomini serviva un Angelo di nome Raffaele...

Luigi Pezzera

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