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Una famiglia nigeriana si trovava a bordo di una Fiesta, quando l’auto è andata fuori strada
E’ una bimba nigeriana di 2 anni l’ultima vittima dell’incapacità della classe politica provinciale
martedì 16 settembre 2014, di Peppe Florio
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GRAZZANISE – Ci sono tragedie che accadono perché le cose succedono, e poi ci sono tragedie che si potrebbero evitare se solo l’incapacità di una
classe politica provinciale e dei tecnici casertani non costituissero un ostacolo troppo grande da abbattere: è accaduto oggi, intorno alle 14 sulla provinciale 333, tra Grazzanise e Cancello ed Arnone. Secondo una prima ricostruzione, una Ford Fiesta bianca abbastanza datata, con a bordo una famiglia di nigeriani (padre, madre e figlioletta di 2 anni) procedeva da Grazzanise verso casa, a Castel Volturno, quando improvvisamente, per ragioni che al momento non sono chiare, l’auto è sbandata, finendo nel grosso canale di scolo dall’altra parte della carreggiata. Il guidatore è uscito illeso, per la moglie, rimasta lievemente ferita, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco che l’hanno estratta dal veicolo ed è stata poi portata in ospedale per alcune ferite, ma non è in
pericolo di vita. Nulla da fare, invece, per la bimba. Stando alle scarne notizie che siamo riusciti a raccogliere dalla polizia stradale, la piccola, che non si trovava nel sedile per bebé, sarebbe stata sbalzata fuori dall’abitacolo, per essere poi schiacciata dall’auto, quando quest’ultima si è ribaltata nel canale di scolo.
Una tragedia che ha lasciato sotto shock Grazzanise e che arreca un lutto gravissimo alla comunità africana, un lutto che deve andare al di là di tutti i contrasti e i problemi di convivenza tra bianchi e neri. Eppure un incidente il cui esito così drammatico poteva essere forse evitato, se solo le amministrazioni provinciali che negli anni si sono susseguite avessero dato un minimo di ascolto alle richieste di cittadini e stampa di istallare dei guard-rail a bordo della strada in quel lungo rettilineo che già conta troppe vittime. Un’ignavia e un’incapacità amministrativa e politica che oggi si condensano, tragicamente, nel dolore di un padre rimasto a piangere a bordo della strada e in quel piccolo corpicino nero schiacciato dal peso di un’auto e lasciato in un fosso in attesa del magistrato. Probabilmente non ci sono colpe dirette, ma se si cercano colpevoli indiretti bisogna cercarli lì, tra i corridoi e le poltrone che contano in Corso Trieste, 133 – Caserta.