Grazzanise oggi  Numeri utili  I nostri Caduti  Ris. elettorali  Trasporti  Differenziata  | Meteo |

Grazzanise on Line

Home page > Salute > La Terra Felix rischia di diventare luogo di morte

La Terra Felix rischia di diventare luogo di morte

Indagini epidemiologiche certificano i pericoli per la salute

sabato 17 novembre 2012, di redazione


Negli ultimi giorni si sono imposte all’attenzione dell’opinione pubblica varie questioni tra loro collegate e riferibili allo stesso problema. Parliamo dell’agitazione degli operatori ecologici per il pagamento degli stipendi arretrati, della manifestazione del Partito Democratico a Ferrandelle per sollecitare la bonifica del sito, delle manifestazioni del Movimento NO-GAS contro la costruzione della centrale a biomasse a Capua, delle analoghe proteste contro la centrale Turbogas a Presenzano, dei roghi dolosi di rifiuti. Tutti temi che contribuiscono a tener viva l’attenzione sullo smaltimento dei rifiuti che in Campania e soprattutto nelle province di Napoli e Caserta ha assunto dimensioni e implicazioni inaudite, in particolare in campo sanitario. Ed è su quest’ultimo aspetto che vogliamo soffermarci.

Recentemente l’Università la Sapienza di Roma, su finanziamento del Ministero della Salute, ha prodotto uno studio epidemiologico sulle zone a rischio italiane. Detto studio, dal nome romantico di SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), ha evidenziato scientificamente quello che “a lume di naso” si sapeva già, cioè una situazione gravissima per quanto riguarda le malattie e le morti nei territori collegati a siti ed attività pericolose.
Tra questi territori c’è ovviamente il nostro, dall’Agro Aversano al Litorale Domizio, comprendente 77 Comuni. Lo studio afferma che “sono stati osservati eccessi nella mortalità in entrambi i generi per tutti i principali gruppi di cause (tumori e malattie dei sistemi circolatorio, respiratorio, digerente e genitourinario)".

Alcuni comuni di questo SIN (Sito di interesse nazionale) presentano eccessi di mortalità per tumore polmonare, epatico e gastrico, del rene e della vescica. “I risultati hanno mostrato un trend di rischio in eccesso all’aumentare del valore dell’indicatore di esposizione a rifiuti per la mortalità in generale, per tutti i tumori e per tumore epatico in entrambi i generi, e per il tumore polmonare e dello stomaco per i soli uomini.
Il trend è risultato positivo anche per le malformazioni congenite del tratto interno dell’apparato urogenitale
”.

Lo studio, inoltre, avverte che “occorre tener conto di un problema specifico: questo SIN è caratterizzato, oltre che da numerose discariche anche dalla presenza di siti di smaltimento illegale e di combustione di rifiuti sia urbani sia pericolosi”.
Per il tumore epatico, studi precedenti hanno individuato un aumento di rischio in comuni con presenza di discariche illegali di rifiuti pericolosi”.

Alla luce dei risultati la ricerca dell’Università La Sapienza raccomanda non solo di valutare l’inquinamento ambientale dell’area ma anche di procedere ad analisi di biomonitoraggio della catena alimentare.

Insomma, tutti intuiamo che la salute è a rischio (basta guardarsi intorno per avvertire l’esagerato aumento di casi di malattie gravi) ma ora ci sono dei dati statistici a confermarlo in modo scientifico. Se non si cambia il prima possibile l’approccio al problema dei rifiuti la Terra Felix si trasformerà per sempre in un luogo di morte.

frates

Rispondere all'articolo

 


Monitorare l'attività del sito RSS 2.0 | Mappa del sito | Area riservata | SPIP | modello di layout