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A chi si figlie ?

sabato 23 gennaio 2010, di Giuseppe Tallino


“La libertà non è mai un soffice cuscino sul quale ci si possa adagiare o dare a un godimento passivo; è sempre una sfida all’attività” Dahrendorf

Parole dure quelle pronunciate da Domenico D’Elena la scorsa domenica. Parole che hanno inevitabilmente causato la replica del PD grazzanisano. D’altronde i Campi Stellati da sempre ci hanno abituato ai loro gridi (a volte condivisibili e altre meno) contro il sistema politico territoriale (svoltisti e non). Atteggiamento sbagliato? Quando ci sono prove consistenti è giusto sbattere in faccia a tutti la verità, invece quando le critiche (distruttive) sono gratuite, o fomentate dalla “vox populi” o dai vecchi rancori, allora è meglio sorvolare; in entrambi i casi è auspicabile un buon condotto formale che veicoli quei messaggi senza sconfinare nelle pesanti offese.
Ma perché D’Elena è l’unico a gridare? Forse perché non ha niente da perdere… o meglio è solo, e in politica la solitudine non garantisce la vittoria, ma garantisce la non compromissione.
La breve diatriba che è nata tra Campi Stellati e PD è un vistoso sintomo di disarmonia politica (del resto come le levate di giacchette, le risse, o gli altoparlanti che hanno denominato la cittadina vigliacca). Disarmonia che rinforza il gruppo Svoltista vigente (anche se iniziano ad osservarsi curiose fratture).

Qualcuno, su queste pagine web, aveva affermato che “Grazzanise è diventato un popolo abbastanza maturo capace di farsi un idea politica nel corso degli anni piuttosto che in soli 3 mesi”Logicamente negli ultimi tre mesi il popolo, anche se avesse voluto non avrebbe potuto decidere un bel niente … perché non è stato organizzato (politicamente) un bel niente!
Si tratta di quell’immobilismo che da molto tempo trattiamo ma che da molto tempo quasi nessuno (dei politicanti stagionati) agisce per annullarlo.
Assodato che l’idea politica non è potuta sbocciare nelle menti grazzanisane negli ultimi tre mesi, probabilmente sarà fiorita, lentamente e in silenzio, nel corso dei dieci anni di dominio Svolta…il problema però è “in che modo?”.
Il cittadino discosto dalla politica coglie il distacco superficiale che si è verificato tra i fautori del commissariamento e il coraggioso oppositore Enrico Parente. Niente da dire. Una considerazione corretta. Ma non bisogna fermarsi qua. Il cittadino distante dalla politica tende poi, infatuato dal cambiamento (non radicato), per sua natura a chiudere gli occhi… ed invece deve comprendere l’importanza e il bisogno di criticare oggettivamente anche questi dieci anni di amministrazione. L’errore ricade nel confrontare la gestione 2000-2010 con le precedenti. Probabilmente a tratti gli svoltisti si sono mostrati sommariamente migliori…ma a che prezzo questa facciata? Se poi scandagliamo a fondo la gestione notiamo, a malincuore, che anche gli Svoltisti non hanno l’aureola: questione Comandante dei Vigili ( un capo-area che si comporta da comandante), concorso Vigilini, concorso Difensore Civico (elemento fantasma nell’evoluzione cittadina), Mobbing a danno degli impiegati, questione Rifiuti, questione Assistente Sociale, Accanimento Clientelare ad Personam, dichiarazioni schock da parte di Consiglieri in giunta comunale, Lavori ( forse inopportuni) dichiarati di somma urgenza. Sono tutti pericolosi e articolati nodi da sciogliere.
Però spesso la critica viene annullata dalla Stampa imbavagliata e dal Piacere Ricevuto. E quindi? Vincerà chi ha fatto più piaceri? Chi ha messo più “gente a posto” ? Chi ha avuto i nonni che hanno generato parentele vaste e sconfinate? Probabilmente si. E’ un processo malinconicamente accettabile nel nostro territorio. Accettabile se chi fa piaceri poi decidesse di amministrare con competenza, armonia, correttezza e senza ingordigia ( né personale né del gruppo).

Utopico ma necessario per il bene di Grazzanise potrebbe essere un incontro dialettico, tra Enrico Parente e chi gli si oppone, finalizzato alla risoluzione dei quesiti che per alcuni hanno condizionato la gestione Svoltista del territorio! Un evento del genere dimostrerebbe una maturità eccezionale raggiunta dal sistemo politico grazzanisano.

Bisogna rassegnarsi? No. La politica deve rientrare nelle sezioni, le segreterie territoriali hanno l’obbligo di annullare l’antipoliticismo giovanile (in che modo? Come dei talent scout, ingaggiandoli!) mostrando ai ragazzi che la partecipazione è un diritto ma soprattutto un dovere che ostacola corruzione e mal gestione.
Solo così potremo riaccendere qualche speranza nel voto d’opinione e non rischieremo di imbatterci in personaggi che ci chiederanno “ A chi si figlie? Così capisco a chi vuot! ” A me è successo.Forse sono pensieri detti e ridetti, ma non potremo mai stancarci di scriverli finché qualcosa cambierà realmente.

Giuseppe Tallino

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2 Messaggi del forum

  • A chi si figlie ?

    24 gennaio 2010 21:09, di M.R.
    con la coerenza e la chiarezza che contraddistingue i tuoi scritti potresti valutare l’opportunità di scrivere anche l’operato positivo dell’attuale amministrazione in carica? hai stilato un elenco molto dettagliato a volte omettendo anche le sentenze che hanno dimostrato l’assurdità delle diatribe che si sono verificate.Per amore delle giustizia e soprattutto in questo periodo così delicato politicamente sarebbe opportuno; anche se i cittadini che hanno una loro precisa idea politica per le prossime elezioni non hanno bisogno di essere "rinfrescata la memoria" , ve ne sono altri facili a qualsiasi condizionamento ( pseudosondaggi o opinionisti di buona penna) ai quali bisogna pareggiare l’altro piatto della bilancia riempiendolo di dati positivi che sono oggettivamente visibili...( magari scrivendoli in neretto per equità come hai fatto per evidenziare la tua sottolineatura alle pecche della nostra amministrazione.Per ciò che concerne la tua frase di apertura all’articolo detta da D’elena...ma sei proprio sicuro che l’abbia pronunciata?! Io non ho assistito al comizio ma di solito il D’elena non è padrone di eloquio culturale ma si limita solamente ad elargire consigli farneticanti alla popolazione o a chiusura delle sue arringhe ridicolmente esprime di avere dei garanti che sono nel mondo dei defunti e che se potessero parlare probabilmente gli chiederebbero di lasciarli tranquilli.Hai presente come diceva il grande Totò nella Livella "queste pagliacciate li fanno solo i vivi, noi siamo seri..apparteniamo alla morte".?.Secondo me se il Principe della risata dall’alto dei cieli ha assistito al comizio avrà pensato la stessa cosa e probabilmente non avrebbe consigliato nessun confronto politico tra le parti politche in questione come tu hai auspicato:..qui non è questione di parlare due lingue diverse , il confronto costruttivo bisogna anche meritarselo...cosa che non è

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  • A chi si figlie ?

    25 gennaio 2010 10:17, di paparente

    Te Deum di fine anno:

    90 nascite (circa) 70 decessi (circa)

    Il che vuol dire che:

    1) ogni anno diventano maggiorenni 90 persone e quindi 90x5=450 cioè 450 nuovi votanti rispetto alle precedenti elezioni che in gran parte votano (giustamente) di testa propria;

    2) spariscono, sempre rispetto alle precedenti elezioni, circa 350 voti (70x5) “noti” ai nostri politici.

    Morale? Tutti hanno paura perché questi nuovi votanti in non pochi casi hanno idee diametralmente opposte a quelli dei genitori e pertanto non sono “inquadrabili”.

    Perciò meglio mettersi l’anima in pace perché questi (i nuovi votanti) in gran parte hanno cervello (anche negli studi non scelgono più in base alle indicazioni/imposizioni dei genitori) e sanno metterlo in funzione.

    Il prossimo sarà un voto di giudizio (e non di speranza) ed ognuno dovrà serenamente accettarne l’esito e fare eventualmente il mea culpa in caso di esito negativo

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