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Il bombardamento di Cancello ed Arnone del 9 settembre ’43 in un libro di Francesco Nuzzo

giovedì 14 maggio 2020, di redazione


La produzione storica del Basso Volturno si arricchisce di un nuovo testo. E’ stato appena pubblicato il libro di Francesco Nuzzo dal titolo “9 Settembre 1943 – Bombardamento di Cancello Arnone”, pag. 109, per i tipi di Industria Grafica Editoriale Pizzorni di Cremona.

L’autore, ex magistrato ed ex sindaco di Castel Volturno (2005-2009), originario della cittadina dei due abitati, insignita di medaglia di bronzo al merito civile, oltre ad aver pubblicato varie opere di carattere giuridico, aveva dedicato, di recente, al paese natìo altre due opere: “Alfonso I d’Aragona nel Mazzone delle Rose. Per un capitolo della storia di Cancello Arnone (1442-1458)” e “Il feudo di Arnone – Storia minima di un processo famoso (1793-1818)”.

Il volume riguardante la fatidica data del 9 settembre 1943, il giorno dopo l’armistizio, quando il paese fu raso al suolo da un violento bombardamento alleato che fece numerosissime vittime, per la maggior parte all’interno della chiesa dove si erano radunate in rito di ringraziamento per la ‘fine della guerra’, si lascia leggere tutto d’un fiato, tale è l’afflato che lo ispira.

La fatica storico-letteraria - non a caso utilizziamo questo binomio perché, oltre alla rigorosa analisi dei fatti precedenti l’accaduto, rileviamo la chiarezza espositiva, la logica narrativa, ricca di nessi e consequenzialità, frutto del mestiere di giudice abituato a redigere sentenze ma anche di una solida cultura umanistica - si è avvalsa di numerose testimonianze di persone che hanno vissuto quei momenti drammatici.

Ne risulta un racconto assolutamente lineare, benché articolato in varie sfaccettature, della situazione generale dell’Italia dopo la caduta di Mussolini, della festosa esultanza per la guerra ritenuta finita, del fulmineo stupore nella timorosa previsione di più dure vicissitudini.

La narrazione delle incursioni aeree che fanno terra bruciata ma non scalfiscono i veri obiettivi delle missioni (ponti e stazione ferroviaria), lungi dall’essere un’arida elencazione di eventi, assume in alcuni punti i caratteri di una febbrile passione. In questa operazione di recupero della memoria l’Autore si e avvalso, come accennato, di varie interviste fatte da lui stesso e da altri amici compaesani. E così le numerose testimonianze, in stretto dialetto locale, danno un tocco reale alle ore fatali, attualizzano il tempo passato. Dai ricordi personali vien fuori un tragico quadro di dolore e di sbalordimento che accomuna in qualche modo la comunità cancellese a quella vicina di Grazzanise la quale si trovò, purtroppo, a patire le stesse angosce e gli stessi lutti.

Alcune immagini del tempo e il triste elenco delle vittime dei fatti del ‘43 concludono una narrazione efficace e intensa, capace di restituirci, a distanza di quasi ottanta anni, una trama di sentimenti e di vissuti come se fosse ieri. “La desolante vicenda – scrive Nuzzo - è rimasta nella memoria collettiva, e i pochi superstiti continuano a interrogarsi sulle cause dell’eccidio, alla ricerca di una risposta che non sempre li convince”.

Un capitolo è dedicato al superamento di fatto di tutte le convenzioni che vietavano di infierire sui civili. Gli eventi bellici ultimi, ma non solo essi, hanno dimostrato che il coinvolgimento di donne, bambini, anziani è funzionale al perseguimento della vittoria in quanto tende a fiaccare lo spirito del nemico. Il bombardamento di Cancello Arnone e di tanti altri centri abitati doveva indurre le popolazioni a ribellarsi ai governanti.

Certo i fatti di Cancello ed Arnone e del Basso Volturno furono una parte infinitesimale dell’inferno in cui cadde il mondo, è lo stesso Autore che lo riconosce, ma ricordare è un dovere per affrontare il presente e il futuro. Il libro di Nuzzo svolge, a questo riguardo, un’operazione meritoria.

frates

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