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Il post di un docente delle elementari indigna i grazzanisani

"Si ritorna tra i bufalai" scrive l’insegnante facendo riferimento a Grazzanise

domenica 11 gennaio 2015, di Peppe Florio


GRAZZANISE – Sembravano lontani i tempi in cui, in un articolo pubblicato su “Il Mattino”, la giornalista Rosaria Capacchione, attualmente senatrice del Partito Democratico, definì Grazzanise “terra di bufale e camorra”: un’espressione, certo, poco felice, ma che comunque divise la cittadinanza tra coloro che ritenevano per certi versi – date le circostanze – giusta quell’uscita e chi, invece, si oppose tout court all’affermazione.

Questa volta, invece, non sembrano esserci punti di vista contrastanti, ma un comune coro di indignazione. I fatti sono questi: un insegnante della scuola elementare “don Milani”, A.E., lo scorso mercoledì notte ha ben pensato di salutare la fine delle vacanze natalizie con un post su Facebook, dal contenuto piuttosto discutibile, considerando la pubblicità dell’affermazione e la funzione che il docente riveste nei confronti dei bambini grazzanisani. “Domani si ritorna al lavoro tra quelli di Grazzanise cioè tra i bufalai....” recita il post, corredato da un video in cui si vede una bufala ruminare con in sottofondo la canzone “E’ fernuta a zezzenella”: un’affermazione che da subito ha destato indignazione tra gli insegnanti grazzanisani, sdegno che, con il passare dei giorni e la diffusione del post, si è allargata a molti altri grazzanisani, che hanno costituito un fronte comune. I “bufalai” si alzano presto la mattina, non conoscono riposo ed è grazie a loro che la nostra zona è famosa in tutto il mondo, scrive qualcuno, invitando poi l’insegnante a chiedere scusa per la pessima battuta.

Essere insegnante è un lavoro difficile, tra i loro compiti c’è quello di educare alla non discriminazione dell’altro. Comporta amore per il prossimo e per il luogo dove si lavora. Tacciare Grazzanise con disprezzo con il termine "bufalai" denota una carenza di amore per il proprio lavoro. Già qualche anno fa una giornalista apostrofó Grazzanise come paese di "bufalai e camorristi", ma in quel caso voleva usare come il nostro paese fosse uno spaccato tra chi lavora sodo per vivere e chi no. Un insegnante annualmente può richiedere di esser trasferito in altra sede, magari in luoghi frequentati da figli di imprenditori e avvocati, milionari etc etc, dove magari i figli non conoscono i sacrifici dei genitori nel lavorar la terra, dove non vedono quotidianamente i propri genitori rientrar sporchi di terra, uscire prima dell’alba. Ricordiamo, giusto per cronaca, che i "bufalai" sono fonte di produzione di PIL per la nostra provincia e che a Grazzanise non tutti sono allevatori” afferma un insegnante grazzanisano.

Grazzaniseonline, dato che far parte di quel nugolo di esseri viventi dotati della facoltà del linguaggio implica di per sé grandi responsabilità e considerata l’importanza del lavoro di insegnante, si unisce al coro di coloro che gradirebbero delle scuse pubbliche da parte dell’insegnante cui si lascia la possibilità di replicare in merito.

Peppe Florio

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