Grazzanise oggi  Numeri utili  I nostri Caduti  Ris. elettorali  Trasporti  Differenziata  | Meteo |

Grazzanise on Line

Home page > Cronaca > 4 novembre, festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate

4 novembre, festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate

martedì 4 novembre 2008, di redazione


Nell’anniversario della Vittoria nella I Guerra Mondiale, si è tenuta la tradizionale cerimonia commemorativa presso il monumento ai Caduti, alla presenza di autorità civili, militari e religiose. Una corona di alloro è stata deposta dal sindaco di Grazzanise, E. Parente, accompagnato dal comandante del 9° Stormo, col. pil. F. Rinaldi e dal comandante della Stazione CC., M.llo B. Nero.
Erano presenti alla cerimonia le rappresentanze delle scolaresche di Grazzanise, associazioni e numerosi cittadini.

Da molti anni ormai, almeno nella denominazione ufficiale, è la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e ha perduto il carattere celebrativo originario per sancire la ritrovata amicizia con l’Austria, ma nell’immaginario collettivo ancora perdura il ricordo di una guerra altamente distruttiva (solo tra le fila italiane si contarono oltre 600.000 morti) e di un esito politico (il compimento dell’unità) che infervorò la nazione.
A ciò contribuirono la propaganda dell’epoca, e, soprattutto, due atti comunicativi altamente evocativi: La Canzone del Piave, a rappresentare lo sforzo difensivo dopo la disfatta di Caporetto, che "ebbe la funzione di idealizzare la Grande Guerra; farne dimenticare le atrocità, le sofferenze e i lutti che l’avevano caratterizzata" (cfr. wikipedia) e il bollettino di guerra firmato dal generale Diaz, esemplare per retorica: "I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza". E invero la fine della Grande Guerra segnava l’epilogo dell’impero austro-ungarico che franava dopo secoli di storia.
Ma era l’Europa intera che cambiava volto: l’Italia portava a compimento il suo processo unitario, la Rivoluzione d’Ottobre spazzava lo zarismo e instaurava il potere dei Soviet in Russia, la Francia riprendeva alcuni territori ad est, le potenze centrali sconfitte e umiliate cominciavano a covare il fuoco della rivincita con l’apporto dei reduci di guerra, fuoco che avrebbe ben presto investito di nuovo il continente con nuove e più atroci sofferenze.
Noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere tanti anni di pace dobbiamo mantenere viva la memoria delle sofferenze passate, senza retorica e squilli di tromba, nella consapevolezza che la pace va difesa e va costruita, che la guerra va prevenuta, non con i proclami ma con i fatti.
E’ giusto ricordare chi ha immolato la vita nel combattimento e chi l’ha perduta innocentemente e manifestazioni come quella odierna siano di ammonimento alle generazioni future perché non si ricada negli errori del passato.

frates

Portfolio

Rispondere all'articolo

 


Monitorare l'attività del sito RSS 2.0 | Mappa del sito | Area riservata | SPIP | modello di layout