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venerdì 18 aprile 2008, di paparente
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Il voto è un diritto dovere interpretato e discusso secondo Valori etici ed esercitato in base a valori economici. Tutti nutriamo ideali (di destra, di sinistra o di centro) che a volte sono tra i più nobili, ma le vicissitudini della vita (mancanza di uno “straccio” di lavoro) e le parentele (non te le puoi scegliere come gli amici) ci portano a ben chiudere nel cassetto tali “coraggiosi propositi” e a seguire “l’istinto primordiale della sopravvivenza”. In tempo di elezioni l’animo si risveglia e tutti sembrano disposti ad “immolarsi” modello Pietro Micca per il bene comune, ma “all’apparir del vero tu misera cadesti” e nel segreto del seggio elettorale voti chi il benessere del popolo lo considera uno zerbino da calpestare e dell’impresa memorabile (il voto) fai anche una foto con il tuo cellulare “last-generation”.
I candidati sono coloro che il “presunto benessere” del popolo intendono conseguire. Poche volte vedi nelle liste persone che della verità, libertà e giustizia fanno un punto incontrovertibile del loro far politica. Più spesso vedi facce di coloro che del “qui è tutto un magna magna” fanno una ragion di vita e dello scopo personale fanno un fine da conseguire con qualsiasi mezzo. Trovi nelle liste “commercianti” della moralità e la battaglia per conquistare un voto scende sempre a livelli più bassi. I candidati lottano senza esclusione di colpi: c’è chi cerca di conquistare il pacifista fissato, chi il disoccupato depresso, chi la casalinga disperata e chi addirittura il maniaco sessuale (vedi manifesto a Roma di Milly D’Abbraccio pornostar candidata socialista).
Il potere lo si acquista con il suffragio elettorale e se è vero che “logora chi non ce l’ha” è altrettanto vero che spesso finisce in mani sbagliate. Quando il potere finisce in mani giuste (per fortuna esistono ancora uomini che credono ai Valori) c’è un rischio sottile che si tramuta a volte in amara realtà: il potere è come il vino va sorseggiato per gustarlo meglio e non bisogna mai esagerare altrimenti dà alla testa.
Cosi è se vi pare
paolo parente