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Dipendenti del Comune di Orta di Atella indagati per assenteismo

venerdì 19 giugno 2015, di redazione


Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Stazione di Orta di Atella e della Compagnia di Marcianise hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare coercitiva (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti dei 24 soggetti di cui al separato elenco, emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con contestuale avviso di garanzia nei confronti di complessivi 85 indagati, di cui 84 dipendenti del comune di Orta di Atella e un soggetto estraneo al pubblico impiego. L’obbligo di presentazione consisterà, nel caso di specie, nel doversi presentare, da parte dei soggetti colpiti, per ben due volte al giorno (prima dell’inizio e dopo la fine della giornata lavorativa), alla stazione dei carabinieri competente per territorio evicina alla sede di lavoro dei suddetti indagati.

Le indagini, svolte dai C.C. di Orta d’Atella e coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere lungo l’arco di svariati mesi, hanno documentato, anche attraverso immagini rilevate da una telecamera, come un elevato numero di dipendenti comunali, pur figurando regolarmente in servizio, rimanessero in realtà assenti dal lavoro. L’attività di indagine ha permesso, in particolare, di scoprire come, in molti casi, i dipendenti infedeli - in concorso e alternandosi fra di loro - avessero timbrato i cartellini marcatempo, in ingresso e in uscita, peri colleghi assenti.
In molti casi addirittura la condotta truffaldina è stata consumata da alcuni esponenti della locale polizia municipale, i quali si sono avvalsi della collaborazione di altro dipendente comunale, che marcava il cartellino marcatempo al loro posto.

I delitti contestati ai dipendenti infedeli sono quelli di truffa aggravata in danno dell’ente locale, nonché la speciale ipotesi di reato introdotta dall’art. 55-quinquies del d.lgs. 165/2001, il quale prevede la punizione del dipendente di una pubblica amministrazione che attesti falsamente la propria presenza in servizio mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza 0 con altre modalità fraudolente. Complessivamente, il danno cagionato all’Erario ammonta a circa 85.000 euro. Nel rispetto delle leggi vigenti, saranno inoltrate le doverose informazioni alla Procura presso la Corte dei Conti/per l’avvio anche del procedimento di responsabilità contabile.

Co. Sta.

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