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Starita chiede di bloccare Fortàpasc. Radio Siani non ci sta

sabato 3 settembre 2011, di redazione


Siamo convinti che Giancarlo Siani sia stato un grande uomo, un esempio straordinario di normalità, in un contesto dove, probabilmente di normale non c’era proprio nulla.
Siani era un “giornalista-giornalista”, i suoi articoli urlavano contro la camorra, quella vera, quella collusa con la politica e l’imprenditoria. Forse è proprio questo, che dopo 26 anni, a qualcuno ancora non va.
Il sindaco di Torre Annunziata censura il film Fortapasc, pellicola di Marco Risi che racconta la storia del giornalista Giancarlo Siani e il suo operato nella città oplontina.
Secondo il primo cittadino Giosuè Starita, eletto nel Pd ed oggi alla guida di un governo di centro – destra, la messa in onda in prima serata del film diffonderebbe un’immagine di Torre Annunziata che non aiuta il lavoro svolto dallo Stato negli ultimi anni.
Il primo cittadino chiede alla rete nazionale di abbinare alla programmazione di Fortapasc una trasmissione d’approfondimento storico sui fatti del 1985.
Se dagli anni bui del post terremoto ad oggi Torre Annunziata ha fatto grandi passi in avanti nella lotta alla camorra, questo lo si deve forse proprio al lavoro di persone come Giancarlo.
Lo Stato negli ultimi anni ha fronteggiato duramente i clan locali e i traffici di droga, attraverso un dispiegamento numeroso di forze militari nella città. Per quanto necessaria l’attività repressiva come azione di contrasto alle mafie da sola non può e non deve bastare.
Crediamo che a essa debba essere affiancata una grande campagna di formazione e sensibilizzazione alla cultura della legalità, che riesca a suscitare nei cittadini una nuova coscienza morale e che dia vita a una vera rivoluzione culturale.
Film come questo, libri e articoli possono contribuire a mantenere viva la memoria, perché senza conoscere la storia non si può progettare e costruire il futuro.
Giancarlo il 23 settembre del 1985 moriva a soli 26 anni nella sua mehari verde, dando la vita per restituire dignità ad un paese, un gesto d’ amore che non può lasciare nessuno indifferente e che non è degno di inutili polemiche.

Radio Siani

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