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Ciliento apre la discussione a Cerchiello su Zito, ma vuole giustificazioni sulla scomparsa dell’arredo
giovedì 11 settembre 2014, di Peppe Florio
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GRAZZANISE – Una riunione del direttivo locale in cui, in assenza del dirigente
interessato, Teresa Cerchiello dovrà esporre le motivazioni per le quali chiede l’espulsione dal partito di Paolo Zito, accusato dalla brezzana di offese e ingiurie su Facebook, così che il “N. Jotti” potrà decidere come comportarsi con il proprio dirigente. In questi giorni l’ex segretaria riceverà l’invito ufficiale. E’ questa la mossa con cui il segretario Rosario Ciliento ha risposto alla richiesta di espulsione di Zito indirizzata ieri dalla brezzana alla commissione provinciale di garanzia, al segretario nazionale Matteo Renzi, alla segretaria regionale Assunta Tartaglione e al segretario provinciale Raffaele Vitale.
Nel post sotto accusa, Zito avrebbe offeso, senza nominarli, la Cerchiello e Carlo
Cerrito, membro della direzione provinciale del Partito. Il gesto, per il quale il segretario ha già redarguito il dirigente, sarebbe stato compiuto d’impulso dopo l’incontro a Brezza (anch’esso oggetto di una polemica e diffuso almeno in due differenti versioni e in cui quindi non abbiamo intenzione di tornare a inerpicarci) in cui l’area democrat di Ciliento aveva provato ad aprire le porte alla brezzana, ottenendone il rifiuto.
Ma questo invito non significa un raffreddamento dei toni che, anzi, restano estremamente roventi. Oltre ad esprimere le proprie ragioni, infatti, la Cerchiello sarà chiamata anche a dare una giustificazione valida del motivo per cui, a 3 mesi e mezzo dal 31 maggio (quando le redini sono passate in mano a Ciliento), non abbia ancora riconsegnato il mobilio (acquistato a spese del circolo) e la cassa del Partito.
Durante il mandato della brezzana, infatti, la sede del circolo, arredi compresi, sono passati da via Cesare Battisti a via Annunziata, per poi ritornare, con Ciliento, alla storica sede di via Battisti. Ma in questo frangente, scaffali, scrivania e sedie non sono più tornati e, stando ad alcune voci interne, si troverebbero a casa di un membro del gruppo Cerchiello. Per arredare la sede dopo l’elezione di Ciliento, infatti, dirigenti e iscritti vicini al segretario si sono dovuti autotassare o portare arredi da casa propria.