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Le due anime della maggioranza

giovedì 16 dicembre 2010, di Giuseppe Tallino


“L’arroganza rampante di una certa categoria di politici e finanzieri è come un’infezione di una ferita: se non si cura rapidamente - magari con mezzi drastici - si allarga e infetta l’intero organismo sociale.” (Enzo Di Frenna)

Non so quanto siano vere ma l’ “Amministrazione di Maggioranza” (così si è presentato in un recente manifesto il gruppo svoltista) ha due anime, due spiriti che stranamente procedono letteralmente dal padre al figlio.
Durante il consiglio comunale dello scorso 15 dicembre il Sindaco Pietro Parente ha esplicitamente auspicato un clima politico pacifico “non deve esserci odio/bisogna lavorare insieme per Grazzanise“.

Perché questo messaggio? A causa dell’aggressività della minoranza. A detta della giunta Parente infatti l’opposizione è eccessivamente dura. Tale virulenza avrebbe raggiunto l’apice con la richiesta neorizzontina di dimissione a danno dell’Ass. Raimondo a seguito dell‘emergenza scuola.
E’ giusto precisare che chi fa politica deve essere disposto a subire critiche (non alla persona) in merito al proprio operato e che l’opposizione non ha offeso l’uomo ma ha solamente evidenziato lo scarso operato (questa la visione della minoranza) dell’ “Assessore” Salvatore Raimondo traendo proprie conclusioni politiche: le dimissioni. Nulla di aggressivo…niente di animalesco.

Fa più male un’opposizione assente che una cattiva maggioranza e fortunatamente questo mandato svoltista non sarà colpito da consessi civici monodirezionali.
Ad ogni modo l’auspicio del Sindaco Parente è onorevole. Ha chiaro il clima di terrore pre-termidoriano che sussiste da anni e cerca di placare gli animi sostenendo di essere disposto ad accettare persino le future proposte (se interessanti) di Nuovi Orizzonti.

Se da un lato c’è la volontà di fare bene in un clima sereno, all’interno della Svolta c’è qualcuno (di enormi ed ingombranti proporzioni) che non ha per niente la volontà di riappacificare il clima, di annullare i conflitti personali e di lavorare collettivamente in nome di Grazzanise. Ed infatti nei suoi interventi plebiscitari e populisti il Capogruppo Enrico Parente manifesta la sua non propensione dialettica, i suoi pregiudizi e la sua vena rancorosa.
Dopo aver richiesto al suo gruppo di lasciar perdere l’opposizione “perché hanno le loro idee e lasciamogliele tenere!” e dopo aver criticato l’attivismo (sacrosanto in ogni democrazia) di Nuovi Orizzonti nel richiedere delibere e vari atti amministrativi ha ben pensato di non ascoltare la risposta dell’Avv. Paolo Parente al suo comizio lasciando l’aula per rientrare solo ad intervento finito del suo avversario (avrà subito eccessivamente il fascino berlusconiano?).Se il figlio vuole amore pare evidente che il padre faccia di tutto per alimentare odio…o almeno il politicamente scorretto.

L’animo dell’amministrazione è spaccato? Forse.
Probabilmente la visione politica del giovane Sindaco (e magari anche di qualche altro consigliere) è fondata su principi dialettici, propositivi, amorevoli ma purtroppo è ancora forte la matrice del rancore e della (questa è vera e illegittima) aggressività amministrativa (di maggioranza).

Giuseppe Tallino

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