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14 gennaio 2013, di redazione
Tempo di elezioni, tempo di liste. Guerra a colpi bassi. Urgenza di vincere a tutti i costi (imbarcando discussi personaggi che hanno potere e quindi voti), che cozza contro enunciazioni di principio (liste pulite) declamate senza convinzione. E pur di far passare scandalose e inquietanti presenze si arzigogolano fantasiose costruzioni giuridiche: chi non è condannato in via definitiva è innocente, non si possono negare i diritti civili a chi non è condannato alla fine dei tre gradi di (...)