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venerdì 7 novembre 2014, di redazione
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E’ il caso di dire: finalmente! Le Matres di oggi, “le donne dell’esodo”, come vengono chiamate da Giovanni Izzo, incontrano le Matres Matutae, le statue di tufo che raffigurano il culto preromano della maternità. E dove poteva avvenire questo incontro se non nella sede canonica delle seconde, quel Museo Provinciale Campano, gloria e vanto della città di Capua e della provincia di Caserta.
Le “madri di Capua” celebrano la fertilità, la protezione della maternità e della figliolanza. “Le donne dell’esodo” raccontano del sacrificio, del dramma ma anche della dignità, di quella stessa maternità in un tempo, quello odierno, pieno di tragedie, le cui prime vittime sono proprio le donne e i minori.
Le donne dell’esodo sono quelle africane (ma rappresentano tutte le donne del mondo) che fuggono dalle guerre, dalle carestie, dalle persecuzioni, spesso soccombenti, i cui tratti essenziali, crudi, veritieri, i cui sguardi, specchio di mille ingiustizie, sono resi e sublimati da Giovanni Izzo con il tocco dell’arte, in un bianco/nero che non sminuisce anzi accresce la tensione emotiva.
L’incontro delle Matres avrà luogo nella sala F. Liani del Museo Campano dal 23 novembre al 3 dicembre 2014. L’inaugurazione della mostra avverrà con la presentazione di Massimo Bray (ex ministro della cultura), Matteo De Simone (psicoanalista) e Raffaele Cutillo (architetto), con la collaborazione di Consiglia Aprovidolo (attrice di teatro).
Per chi voglia partecipare a una visita guidata l’appuntamento è per domenica 30 novembre con la regia di CaserTerrae
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