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Quel giorno delle torri

lunedì 12 settembre 2011, di redazione


In questi giorni si ricordano i tragici fatti dell’11 settembre di dieci anni fa con tanti approfondimenti giornalistici. Alcune testate, oltre a raccogliere le testimonianze di coloro che vissero direttamente quei tragici fatti chiedono ai propri lettori di ricordare quel momento, in che modo l’abbattimento delle torri gemelle entrò nella loro vita.
Anche noi vi proponiamo una testimonianza, quella di Mario Luise il quale ci contestualizza nelle proprie vicende personali, con un pizzico di humour finale, il fatto che doveva cambiare il corso della storia.

Quel giorno delle torri

Il giorno 11 settembre 2001, ero uscito dall’ufficio anticipatamente, alle ore 14,30, e mi affrettavo a tornare a casa perché mi aspettava Giovanni Piperno. Per chi non lo conoscesse, Piperno è un giovane e valente regista romano, che ha girato - tra l’altro - il docu-film “L’esplosione”.
Durante l’estate era venuto a trovarmi al mare perché voleva conoscermi ed avere notizie utili per il film che stava girando. Subito mise sul tavolino dello chalet il mio libro “Dal fiume al mare”. Il libro era sgualcito per l’uso, gonfio di carte, di appunti, sottolineato dall’inizio alla fine. Ne fui lusingato, perché non m’aspettavo che fosse degno di tanta attenzione, pagina dopo pagina.
Giovanni - in seguito diventammo amici - mi disse di averlo comprato a Roma, alla libreria Rinascita, in Via delle Botteghe Oscure. Dimostrava di averlo letto con attenzione anche nei minimi particolari, perché - mi sottolineò - lo aveva definitivamente acquisito per la sua sceneggiatura, diventandone addirittura parte integrante.
Aveva intenzione di raccontare la storia di alcuni “ecomostri” da abbattere, sparsi per l’Italia, seguendo l’attività del più grande esplosivista nazionale, l’ingegnere Danilo Coppe. Aveva già ripreso la demolizione della torre N° 8 di Pinetamare, avvenuta il giorno 16 Maggio 2001, alle ore 16,00, e aveva intenzione di chiudere le riprese esterne dopo la demolizione delle altre sette torri.
Il mio libro, insomma faceva al suo caso. E pure io.
Ebbi modo di conoscere anche Danilo Coppe, che - a prescindere da ogni altra valutazione - era rammaricato per il fatto di non aver potuto abbattere le otto Torri tutte in un sol colpo, e di avere perso, così, l’occasione per fregiarsi del record mondiale del più grande Big-Bang delle demolizioni. E’ una gara della categoria!
Dopo vari incontri con Giovanni nel corso della sua permanenza a Castelvolturno, ci demmo appuntamento a settembre, a Caserta, a casa mia. Dove quel giorno già mi aspettava . Era con alcuni suoi più diretti collaboratori, e avrebbe dovuto, in particolare, verificare con me alcune scene già girate, e fotografare la documentazione relativa alle ordinanze da me emesse - nella qualità di sindaco - a carico delle torri, nel 1971.
Arrivato a casa puntuale per l’appuntamento, chiusi la macchina in garage, e presi l’ascensore. Al piano trovai già la porta aperta, e Giovanni e mia moglie che mi dicevano:

— Corri, corri a vedere in TV… stanno abbattendo le torri…”-
— Le torri?! - chiesi sorpreso dalla inaspettata notizia.
— Sì, le torri americane - (Erano conosciute anche così le torri di Pinetamare, perché abitate dai militari della NATO) -
— E chi è stato, Danilo Coppe? -
— No, i terroristi…Forse Al Qaeda!-

 

Mario Luise
(Ex sindaco di Castelvolturno)

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