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Acqua inquinata, la denuncia di Di Pasquale

martedì 24 novembre 2009, di redazione


CANCELLO ED ARNONE - Tanto tuonò che piovve. Il problema della non potabilità dell’acqua circolante nelle condutture dell’acquedotto di Cancello ed Arnone, perdurante dalla bellezza di cinque mesi, arriva sulle scrivanie dei massimi rappresentanti istituzionali di Terra di Lavoro.

A procedere in tal senso l’ex consigliere comunale Stefano Di Pasquale, che, "stanco di assistere impotente ad una situazione emergenziale nella quale, oltretutto, le autorità comunali brillano soprattutto per il loro misterioso silenzio, se ne stanno vedendo di tutti i colori." Di Pasquale, esasperato dal prolungarsi eccessivo del problema senza che l’Amministrazione Comunale in carica si podigasse per venirne a capo, non si è perso d’animo. Ha preso carta e penna e ha inviato un esposto-denuncia al Comune dii Cancello Anone, al Distretto ASL di Mondragone, all’Ufficio del Giudice di Pace di Capua e allla Prefettura di Caserta. "Non è escluso, afferma l’interessato, che, nei prossimi giorni, mi possa.rivolgere anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua.Vetere".

A tutte le citate autorità, ciascuna per le proprie competenze, lo scrivente chede di "verificare la pericolosità delle tubature della condtta idrica Falciano del Massico-Cancello Anone, realizzata circa trenta anni or sono in cemento-amianto", di saggiare le cause che determinano, da molti mesi, la fuoriuscita di acqua di colore scuro e piena di terriccio" dai rubinetti che servono le abitazioni locali e di ’individuare i pericoli di ordine igienico-sanitario derivanti dall’utilizzo dell’acqua che i cancellesi sono costretti a depositare in cisterne per poi immetterla negli impianti idrici della proprie abitazioni tramite l’utilizzo di motorini elettrici".

Nello stesso scritto, Di Pasquale, facendo presente pure che, affetto da una grave patologia, è costretto a servirsi di costosissima acqua minerale per le normali faccende domestiche, come, ad esempio, cucinare, lavare frutta e verdura, pulirsi i denti, chiede altresì "una congrua riduzione dei costi del servizio di fornitura del prezioso liquido."

Daniele Palazzo

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