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Il pianto che commosse il popolo

sabato 5 dicembre 2009, di Giuseppe Tallino


“Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione. “ (Alcide De Gasperi)

LACRIME. Battezzare con il pianto la casa del popolo. Commozione. Dolore. Incomprensioni. Scelte. Dieci anni. Lunghissimi. Non è stato facile. Eletto dal popolo. Sostenuto dal popolo. Difeso dal popolo. La politica è logica. E’ compromesso. E’ accordo con tutte le realtà territoriali (anche quelle illecite). Non è stato facile. Un percorso difficoltoso che adesso ha raggiunto il capolinea.
Lacrime di coccodrillo? Un vecchia favola. Ripensamento? Pietà? Pentirsi delle critiche? No.
Criticare è un dovere. Esporsi è un esempio.
 La Critica-Opinione deve essere spunto di riflessione. Deve stimolare. Deve essere madre dell’ IMPEGNO.
 La Critica-Opinione deve scardinare le porta del monopolio amministrativo per costringere al DIALOGO.
Fatto sta che pochi hanno criticato. Fatto sta che le critiche erroneamente appaiono attacchi fini a se stessi.
Il popolo deve trovare la STRADA DEL LIBERO PENSIERO. Una strada tortuosa, resa tale dal malessere cittadino. A volte legarsi a determinati pseudo-politici è una costrizione. Lo si fa per MANGIARE.
TUFFIAMOCI NEL PASSATO - Dieci lunghi anni fa. Fu una scelta dovuta. CHIEDEMMO SVOLTA & SVOLTA FU! Dove ci ha condotto quella scelta? Sicuramente non alla rovina e neanche alla salvezza. Corsi e ricorsi storici. C’è chi si accontenta, c’è chi critica perché non è stato accontentato, c’è che è invidioso, c’è chi vive e se ne frega. Variopinta realtà umana.
RITRATTO - Carattere forte, superbo. Tutto per il popolo, nulla dal popolo. Ha avuto la convinzione di amministrare una massa (indistinta) con debole spina dorsale, una massa ove perlopiù circolava il NON-PENSIERO. Generalizzando forse era questa la situazione. Aveva fatto centro. Aveva letto nel semplice e bucolico animo del popolo. Aveva sfruttato (magari in buona fede) le nostre debolezze. I nostri limiti.
L’Amministratore è lo specchio della civiltà paesana. Criticarlo significa auto criticarsi (e noi abbiamo un’impellente bisogno di una analisi introspettiva).
CONFRONTIAMOLO CON I SUOI PREDECESSORI ( ndr: Si rischia di averli anche come successori) – commissari esclusi - Differenze? Certo. Classifica qualitativa? Quasi impossibile. Le giunte vanno contestualizzate nel periodo durante il quale operano. Se non c’è crescita popolare non può esserci crescita politica. Se reputiamo l’amministrazione odierna una cattiva amministrazione la colpa giustamente ricade anche sul popolo e sull’opposizione (fa più danni un’opposizione manchevole che una maggioranza impreparata).
SCIOGLIAMO IL NODO - Vinse il volto nuovo, il fervido oppositore. Un’alterazione ( Inspiegata?!) lo colpì . Mutazione che con un piccolo accenno di apertura, da parte dell’ Alterato, sarebbe dovuta essere corretta (guarita) dai suoi sostenitori e dall’opposizione. In realtà non si verificò né l’apertura né il tentativo d’aiuto. Ad ogni modo è giusto non confondere l’appoggio politico con lo squadrismo o con le scaramucce da ponte. PERCHE’ NON SI AIUTA LA SOCIETA’ DIFENDENDO L’INDIFENDIBILE (Il Presidente della Camera docet). Poteva fare meglio? Risolverà l’ARCANO solo chi lo sostituirà.
L’ho detto anche altre volte: è il Nuovo che è divenuto Vecchio. Tutto qua. Adesso bisogna guardare al futuro.
Sfoderiamo le lanterne logiche per illuminare, nei meandri cittadini, la presenza di un Cocchiere capace. La biga da guidare è sgangherata. Ha colori strambi. Punta o troppo in altro o troppo in basso.
Invettive ad personam? Basta con gli anti-personalismi.
Chi ha già dato si preoccupi di collaborare e di educare una nuova classe dirigente.
Se è stato fatto del male la legge farà giustizia.
AVREMO UNA POLITICA MIGLIORE SOLO CON UN POPOLO MIGLIORE. Vi chiedete come migliorare?…Fate indigestione d’ ARTE.

Giuseppe Tallino

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