18 novembre 2017, di redazione
Lo so, ne sono convinto, non è con le lapidi, i cippi, le commemorazioni, con le medaglie alle memorie o con i monumenti che si rende giustizia a chi muore. No, la giustizia è ben altra cosa. Con questi orpelli ci si lava solo la coscienza. A volte, però, neanche questo si riesce a fare. Si chiamavano Nina e Antonio. Una era una giovanissima infermiera, figlia e sorella di pescatori di Procida. L’altro era un bel ragazzone, alto, con i baffetti e gli occhi vispi, simpatico.
Aveva poco più di (...)