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Florio responsabile d’area? No, non più, anzi si, ma in coabitazione

lunedì 31 gennaio 2011, di redazione


Grazzanise - In politica quello che si decide la sera non vale la mattina. E’ il caso della nomina del Responsabile dell’Area di Vigilanza (la Polizia Municipale) presso il Comune di Grazzanise.
Nei giorni scorsi avevamo dato notizia dell’avvenuta scelta dell’agente G. Florio con decreto n° 4 del 21.1.2011 del sindaco Pietro Parente, quale “Responsabile d’Area e Coordinatore del Corpo di P.M. nelle more della definitiva copertura del posto” lasciato libero dal comandante Alessio Di Nardo,

Ora sappiamo che appena tre giorni dopo, il 24.1.2011 lo stesso sindaco, con nota a prot. 658 indirizzata al Comune di Altavilla Irpina (AV), chiedeva “il nulla osta per il comando del dott. Vincenzo Piccolo presso il comune di Grazzanise fino al 31.12 11, eventualmente prorogabile”. Da fonte attendibile apprendiamo che il Piccolo, già nei giorni precedenti era stato visto a Grazzanise.

Avuto riscontro positivo, la Giunta Comunale, in data 26.1.11, ha deliberato di affidare al dott. V. Piccolo, titolare di posizione organizzativa presso il comune di Altavilla Irpina, ciò che il sindaco aveva decretato cinque giorni prima per il dott. G. Florio, il quale dopo un’iniziale rifiuto, aveva finito con l’accettare solo dopo “insistenza del sig. Sindaco”.

Che cosa sia successo nel frattempo che abbia fatto cambiare l’originaria decisione non è dato saperlo. Qualche voce maligna sussurra che ci si è resi conto che il dott. Florio non servisse più.

Nella delibera di giunta non si fa, peraltro, assolutamente cenno al decreto sindacale, per cui si ripete una vecchia situazione col risultato di avere due responsabili della stessa Area, non si sa con quali esiti in termini di efficienza.

Ma, cosa ancora più sgradevole, è la pessima considerazione del fattore umano, che viene svilito e calpestato. Ancora una volta si mortificano le risorse interne, a costo zero, in favore di soluzioni esterne che, se pur qualificate, vengono a gravare sulle casse comunali, cioè sulle tasche dei cittadini, in caso di incarico a tempo pieno, per una cifra presumibile intorno ai trentamila euro, non pochi per un comune impossibilitato a spendere.

frates

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