Il vermiculus ignobilis oratoris colpisce ancora

GRAZZANISE – Ci sono cicale che amano i numeri primi 13 e 17…e poi ci sono larve che, come numero primo, preferiscono il 5. Le elezioni si avvicinano e dal sottosuolo i vermi cominciano a muoversi, pronti a strisciare una volta giunti in superficie. Ma analizziamo da vicino le abitudini di questa specie per i nostri lettori più appassionati al settore.

Il vermiculus ignobilis oratoris, noto anche come “colui che parla, ma che non ha abbastanza coraggio per prendersi la responsabilità di ciò che dice”, o, secondo la definizione che ne ha dato l’eminente studioso Giuseppe Tallino, “senza-palle”, si fa vivo di tanto in tanto, uscendo allo scoperto soltanto nella mischia, per colpire di soppiatto, coperto dall’anonimato, e poi volatilizzarsi, nella speranza di non essere mai colto in fallo.

Questa notte il vermiculus ignobilis oratoris ha lasciato un altro segno del proprio passaggio, assumendo le spoglie di Papa Alessandro VI da Capua. In questa lettera, distribuita in paese, (e il cui contenuto non pubblichiamo, d’accordo con parte della stampa locale, per non legittimare questo tipo di subdoli attacchi) il vermiculus narra, sempre ben celato dietro l’anonimato, una parabola dal sapore biblico in cui non cita nessuno (ma le cui allusioni alla politica potrebbero essere state colte dai più addentrati), e fa riferimenti a fatti in cui non si capisce cosa ci sia di vero (ammesso che ci sia) e cosa no; ma il tutto perde qualsiasi valore, dato che il vermiculus, come suo solito, preferisce non assumersi la responsabilità, civile e penale, delle proprie affermazioni. Basterebbe il coraggio e la dignità di scrivere il proprio nome e il proprio cognome per acquistare un minimo di credibilità. Ma eminenti studiosi del vermiculus sostengono unanimemente che questa specie non ne sia dotata.

Peppe Florio