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I campi di lavoro hanno un alto valore simbolico per l’affermazione della legalità

Firmato il protocollo di intesa al Comune di S. Maria la Fossa

sabato 30 giugno 2012, di redazione


S. Maria la Fossa - Ieri 29 giugno 2012, a mezzogiorno, ha avuto luogo la prevista conferenza stampa di presentazione dei campi di lavoro sui beni confiscati alla criminalità.
Un appuntamento a cui hanno aderito numerosi esponenti di associazioni impegnate nella lotta per l’affermazione della legalità e varie testate giornalistiche.

E’ stato il sindaco Antonio Papa a portare i saluti ricordando l’impegno dell’Amministrazione sul fronte della legalità che si è concretizzato in alcune realizzazioni come l’area mercato, il parco giochi, il campo di calcetto, la piantumazione dei pioppi a Ferrandelle e, infine, il raccolto del grano.

Ha preso poi la parola il direttore di Agrorinasce, Gianni Allucci, che ha ricordato la grande storia agricola di S. Maria la Fossa su cui si innestano i progetti attuali che, attraverso l’utilizzo dei beni confiscati, vogliono dimostrare l’impegno nella lotta per la legalità. “I campi di lavoro hanno dunque un alto valore simbolico” e permettono di creare una rete fra persone che vengono da fuori e le associazioni del territorio.

Il valore di queste iniziative è stato sottolineato con forza anche dalla segretaria della CGIL, Camilla Bernabei, la quale, tra l’altro, ha sottolineato la possibilità di inserire nel territorio una serie di attività ora bloccate, facendo capire ai giovani che c’è un modo legale di lavorare. L’esponente sindacale ha consegnato al sindaco e al responsabile di Agrorinasce la maglietta della legalità, prontamente indossata.

Antonio Barbato, dello SPI CGIL, si è richiamato alla memoria storica delle battaglie per i diritti e per la libertà.

Non bastano, però, - ha sottolineato Biagio Napolano dell’Arci – tutte le iniziative messe in campo se non cambiano i modelli di comportamento nei cittadini. L’Arci è assolutamente contraria alla vendita dei beni confiscati che devono essere restituiti ai cittadini.

Si è soffermato maggiormente sugli aspetti organizzativi Aniello Zerillo di Nero e non solo! Si prevedono tre campi di dieci giorni con l’arrivo di 50 ragazzi da diverse parti d’Italia. La mattinata sarà dedicata al lavoro sul bene confiscato e il pomeriggio sarà utilizzato per la conoscenza del territorio circostante. Inoltre ci saranno diverse iniziative, feste, passeggiate, pranzi presso le famiglie per creare una rete di relazioni che continuino anche dopo la conclusione dei campi.
Tutte le fasi dell’attività sono aperte, ha aggiunto Zerillo, a quanti vogliono partecipare.

Al termine della Conferenza è avvenuta la firma del protocollo di intesa da parte di tutte le organizzazioni intervenute.

frates

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