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Un altro duro colpo per la già poco rosea realtà occupazionale pignatarese

lunedì 27 febbraio 2012, di redazione


Pignataro M. - Dall’amministrazione Cuccaro un altro duro colpo, per la già poco rosea realtà occupazionale pignatarese.
La Pignataro Patrimonio continua a perdere personale con l’ennesimo licenziamento: ultimo a cadere sotto la mannaia di Cuccaro è Pietro Antonio Natale, che recentemente si è visto comunicare l’interruzione del rapporto di lavoro.
Natale, era stato assunto lo scorso aprile. È vero che si trattava di un rapporto di lavoro a tempo determinato, della durata di nove mesi, ma era nelle legittime aspettative della collettività e, probabilmente, anche nelle intenzioni di chi aveva creato quel fiore all’occhiello che era la Pignataro Patrimonio, che tali rapporti di lavoro, con lo sviluppo e la crescita della Municipalizzata, dovessero essere tramutati in contratti a tempo indeterminato.
La miopia socio-occupazionale di Cuccaro e della sua amministrazione, nel caso in questione, fa ancora più scalpore, trattandosi di un lavoratore regolarmente inquadrato nella categoria protetta dei disabili, ai sensi della legge 68/99. La suddetta normativa, tra l’altro, prevede per gli enti pubblici e le aziende private che annoverano da 15 a 35 dipendenti (come la Pignataro Patrimonio) l’obbligo di assunzione di un disabile.
La Pignataro Patrimonio rispetta questa disposizione normativa?
L’amministrazione Cuccaro continua a farci credere che il ridimensionamento e la chiusura della Patrimonio siano legati ad obbligate esigenze di ottimizzazione delle insufficienti risorse finanziarie. Un ritornello che stona sempre più, dato che questa amministrazione si segnala per una serie di spese inutili, quali quelle legate ad incarichi legali, ai lavori al bivio e ad un incomprensibile ampliamento del cimitero.

Il Responsabile della Giovane Italia
Mario Penna

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