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Episodi di minacce, diffamazione e degli scatti ritenuti scabrosi accanto al simbolo del partito

Pd: 7 iscritti chiedono l’espulsione permanente di Giovanni Abbate

In caso di mancati provvedimenti, sarebbero in una 50ina ad essere disposti a lasciare lo "Jotti"

domenica 18 gennaio 2015, di Peppe Florio


GRAZZANISE – Roberto Cosimo Parente, Antonio Palladino, Rosario Vincenzo Ciliento, Paolo Antonio Zito, Pasquale D’Abrosca, Gerardo Luigi Russo e Adelaide Natale: è loro la firma, in qualità di iscritti al circolo Pd “Jotti” di Grazzanise, sotto la richiesta di apertura di un provvedimento disciplinare nei confronti di Giovanni Abbate, dirigente e una delle anime dell’area facente capo alla segretaria Teresa Cerchiello.

Nel documento, indirizzato, oltre che allo stesso Abbate, alla Commissione di garanzia della federazione Pd casertana, al segretario nazionale Matteo Renzi, alla commissione regionale di garanzia, alla commissione nazionale di garanzia, al presidente Pd Campania Stefano Graziano, a Rosaria Capacchione, Camilla Sgambato, Nicola Caputo, Pina Picierno e Lucia Esposito, sono esplicitati i motivi della richiesta, posta come un vero e proprio aut-aut: o Abbate viene espulso oppure circa 50 iscritti allo “Jotti” consegneranno la tessera. Lo scenario della guerra aperta, che sembrava essersi assopito negli ultimi tempi trasformandosi in una sorta di indifferenza reciproca, ritorna più vivo che mai.

Nella richiesta, infatti, è stata inserita una vicenda di minacce e diffamazioni che, stando alle indagini – ma si attende l’eventuale rinvio a giudizio da parte del gip- Abbate avrebbe perpetrato ai danni dell’ex segretario Pasquale Raimondo e dell’iscritto Giovanni Bertone, oltre che di altre 2 persone, esterne al circolo, che preferiscono il regime di anonimato.

L’altra vicenda, che, secondo i firmatari, è indicativa della cattiva condotta di Abbate, si riferisce a delle minacce che l’ex vicecoordinatore Rullo, anch’egli tra i firmatari, avrebbe ricevuto dal dirigente ad aprile scorso e che sono state fatte oggetto di una denuncia.

Infine, l’ultimo episodio, quello più recente, si riferisce a delle foto scattate il 31 maggio scorso (giorno del congresso, recentemente annullato dalla commissione regionale di garanzia, che vide vittorioso Rosario Ciliento) nella sede temporanea di via Annunziata. Gli scatti, pubblicati e poi rimossi da Facebook (che, nonostante la richiesta dei ricorrenti, ci asteniamo dal pubblicare in rispetto dell’articolo 97 della legge 633/41, essendo il contenuto disonorevole e non avendo ricevuto il consenso della persona ritratta, e dell’articolo 57 del Codice penale, non potendo esimermi dalle mie responsabilità di direttore, anche qualora avessi deciso di pubblicare tutto il contenuto a nome degli autori del ricorso) ritraggono Abbate mentre “effettuava uno strip tease, salendo sulla scrivania del circolo, facendosi scattare delle foto con la bandiera del Pd chiaramente visibile alle spalle, mentre beveva birra e con diverse altre bottiglie”. Il legame tra quegli scatti e il congresso è dimostrato anche da un fotomontaggio in cui le foto sono affiancate al manifesto di convocazione del congresso da parte del segretario provinciale Raffaele Vitale.

Per questi 3 motivi, i 7 iscritti chiedono l’espulsione permanente di Abbate, una richiesta che, come chiarito in apertura, si tramuterà, anche se non è esplicitamente dichiarato nel ricorso, in un aut aut che, in caso “assoluzione” per il dirigente ritenuto colpevole, vedrà la fuoriuscita di una 50ina di democrat grazzanisani dal Pd.

Peppe Florio

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