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sabato 12 dicembre 2009, di Giuseppe Tallino
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A quanto pare oltre alle lacrime, a battezzare la casa comunale sono accorsi anche i Carabinieri di Grazzanise. Ma questa è una visita che non fa scalpore.
Che senso ha indagare, discutere e preoccuparsi se degli agenti si recano in municipio per sequestrare degli atti amministrativi?
Dovrebbe essere legittimo e degno di ogni cittadino chiedersi il perché di quella ispezione. Forse una manna giudiziaria che separerà i buoni dai cattivi? Può darsi.
Altra nuova non buona per il Sindaco Parente è la frattura che si è verificata all’interno del suo gruppo. ‘Alcuni scissionisti non gradirebbero la candidatura dinastica del figlio Pietro’, affermando che il giusto successore dovrebbe incarnarsi nella figura del Verde Carlino.
All’interno del ‘“ gruppo dissidenti ”’ figurano anche elementi che, dopo le tante delusioni subite, optano per una vera e propria ritorsione contro quella che era stata ed è tuttora la loro dimora politica.
La situazione in casa Svolta non è delle migliori.
E dall’altro lato?
Tutto fermo. Tutti fermi. Aspettano affacciati alla finestra. Sperano nella manna giudiziaria? Strategia? Confidano in un’implosione del gruppo Svoltista? Fatto sta che anche se i gruppi oppositori sono stai blandamente abbozzati (bozze che sicuramente subiranno delle modifiche) ancora non figurano i personaggi che dovranno capeggiarli nello scontro di Aprile. Tutto è in fase di allestimento.
Lista civica o partitica? Ecco il nodo da sciogliere. Superato questo guazzabuglio tutto dovrebbe poi districarsi facilmente.
La lista civica, la grande coalizione, nasce come atto estremo finalizzato alla sovversione di un sistema rigettato da parte della popolazione. E’ un melting-pot (un crogiolo) di uomini di variopinta estrazione politica che dovrebbero coesistere solo per il loro valore numerico (i voti clientelari o familiari). Non essendo una lista di colore deve far fede solo alla lealtà morale dei componenti , ‘“costrizione”’ che la rende fragile e insufficiente per una buona gestione del paese. La sua forma ibrida (della coalizione civica) inoltre la tributa al quanto estranea in riferimento alla catena comune – provincia – regione - governo.
La lista civica non è un sistema garantista . Probabilmente per confutare questa tesi farete riferimento alla Svolta. Ma il processo naturale degli eventi hanno fatto si che emergesse, nella Svolta, una figura forte, Enrico Parente, dominante su un gruppo debole. Debole proprio perché non coeso. Quindi…
Ma cosa possiamo pretendere da un paese dove i consiglieri che hanno più voti hanno tessere politiche solo per riempire i portafogli? Si tratta di uomini che non fanno vita di sezione. Che non fanno vera politica.
Sono, questi politici, dei sacerdoti senza chiesa, senza abito e senza regole. Venerano Dio (l’arte di governare) nei loro portoni.
Questa è la realtà. Questa è la normalità. Una normalità che rende inaccessibile e impossibile un progetto che invece dovrebbe apparire come cosciente, al quanto utopico ma capace di far crescere politicamente la popolazione: la lista di partito.
Come andrà a finire? Far conciliare un buon flusso di voti con il progetto ‘“lista partitica o di aria”’ è difficile. La grande coalizione è più valida pragmaticamente parlando. Otterrebbe un risultato forte. Magari la vittoria. E poi? Il futuro?
Giuseppe Tallino