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L’emergenza rifiuti senza tregua

mercoledì 28 novembre 2007, di redazione


L’immondizia ci sommerge! Comincia nuovamente a farsi sentire l’emergenza rifiuti anche a Grazzanise. Dappertutto è il triste spettacolo dei sacchetti fuori delle abitazioni o appesi alle recinzioni, che emanano nauseabondi fetori, spesso lacerati da cani e gatti che ne disperdono il contenuto per le strade, col percolato che cola dopo giorni e giorni di esposizione al sole.
Questo disagio è avvertito soprattutto nelle zone periferiche del paese, dove la raccolta non si sa quando avviene.
Pur non essendo ancora giunta a un livello di allarme come in altri comuni vicini (vedi Capua), la situazione è comunque insostenibile.
Si avverte una tale impotenza generale da parte delle istituzioni, da quelle nazionali a quelle locali, di fronte all’enormità del problema che ogni speranza di soluzione appare vana. L’unico dato certo sembra la determinazione del Commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti di aprire una nuova discarica nel vicino comune di Pignataro, in località Arianova, in linea d’aria a pochissima distanza dal centro di Brezza. Tale decisione ha visto la decisa condanna delle popolazioni dell’agro caleno e le dimissioni di un certo numero di sindaci.
Le problematiche sono incancrenite a tal punto che non si sa più dove trovare il mandolo della matassa.
Il panorama è deprimente: no delle spaventate popolazioni ai termovalorizzatori e comunque quelli progettati sono già obsoleti prima di nascere. Discariche date per sicure, hanno accolto rifiuti tossici, spingendo l’autorità giudiziaria a chiuderle. Dissociazione molecolare, accolta e propagandata come la soluzione finale, di cui si è persa traccia. Raccolta differenziata ancora attuata dai cittadini ma di cui non si ha riscontro. Il territorio ridotto a pattumiera, intasato da rifiuti di ogni specie. La salute dei cittadini a grave rischio per oggi e per gli anni a venire. La qualità della vita mortalmente compromessa. L’immagine della nostra terra distrutta irreparabilmente. Le nostre produzioni agricole in pericolo di rifiuto dai mercati.
Perché tutto questo accade qui e non altrove? Di chi la responsabilità?
Non è difficile pensare che tutta una classe politica regionale e provinciale (di qualsiasi colore perché il problema viene da lontano) ha fallito e dovrebbe tornarsene a casa per la vergogna. Invece, si può esserne certi, essa tornerà alla carica alle prossime elezioni proponendosi imperterrita a ‘governare’ la nostra terra martoriata. E noi (anche questo va da sé) la voteremo senza chiedere il conto di quello che ha fatto o non fatto a livello di problematiche generali, solo pensando al nostro tornaconto personale.
Intanto è in atto il palleggiamento delle responsabilità. Il Commissario per l’emergenza ha chiesto di proporre entro due giorni un sito alternativo alla Torre dell’Ortello pena l’inizio immediato dei lavori per l’impianto della discarica. Oggi nel corso del vertice con i primi cittadini del territorio, a cui era presente anche il sindaco di Grazzanise, Enrico Parente, il presidente della provincia Sandro De Franciscis (sub commissario) ha espresso piena e convinta solidarietà agli amministratori dell’Agro Caleno e il sostegno della Provincia alle iniziative che saranno avviate in ogni sede contro l’insediamento della discarica provinciale a Pignataro Maggiore, "Come Provincia - ha detto De Franciscis rivolto agli amministratori - ribadiamo la nostra ferma opposizione a qualunque nuovo insediamento sul territorio di Terra di Lavoro, perché di fronte alla nostra assunzione di responsabilità già dimostrata un anno fa con l’apertura di una discarica nel cuore della conurbazione casertana, il Commissariato di Governo non ha rispettato i patti, non ha garantito il previsto avvio delle bonifiche e di tutte quelle azioni che avrebbero dovuto segnare un’inversione di tendenza in un territorio martoriato dal punto di vista ambientale. Per questo - ha aggiunto il presidente - non condividiamo i metodi con cui si effettuano le scelte e non possiamo più offrire collaborazione, finché non si darà seguito agli impegni già assunti l’anno scorso con la nostra provincia e non sarà riconosciuto il grande senso di responsabilità testimoniato dalla classe dirigente di Terra di Lavoro. Ormai, ha concluso, siamo sempre più di fronte a un sistema che evidenzia le contraddizioni di questi 14 lunghi anni di gestione commissariale".

A noi non resta che il pagamento delle bollette, sempre più salate e per un servizio sempre meno efficiente (gennaio si avvicina). E coloro che domenica scorsa hanno manifestato contro la discarica, si legge sul sito www.comunedipignataro.it, rischiano anche di essere denunciati per interruzione di pubblico servizio, cittadini e politici presenti. Il danno e la beffa.

frates

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