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Emergenza strade e ponti

lunedì 11 luglio 2022, di redazione


La chiusura del secondo ponte di Capua, quello detto romano perché costruito sulle rovine dell’antico manufatto distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ha inferto un colpo mortale alla viabilità in questa parte della provincia di Caserta. Da anni ormai sono chiusi al traffico l’altro ponte di Capua e quello di Castel Volturno mentre sono aperti solo al traffico leggero con transito alternato il ponte di Grazzanise e quello sull’Agnena nel comune di Cancello ed Arnone.
Una situazione insostenibile che va a condizionare la vita delle persone e l’economia di tutta la zona. I mezzi pesanti sono costretti a fare lunghi giri per giungere a destinazione anche se non mancano casi di mezzi che attraversano lo stesso in barba alle ordinanze.
Già due anni fa, di questi tempi, la Coldiretti lanciava un grido d’allarme al presidente della provincia, Giorgio Magliocca, quando evidenziava che le limitazioni imposte costringevano i trattori a deviazioni di 70 chilometri. “Le aziende agricole – scrivevano M. Lombardi e G. Miselli, presidente e direttore di Coldiretti – stanno subendo ingenti danni alle proprie attività”.
E lo scorso anno Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio Regionale dichiarava: “Si sta prorogando oltre il dovuto il disagio che un intero territorio sta vivendo a causa della chiusura dei due ponti”.

Al di là delle dichiarazioni di circostanza, il cittadino comune non vede modificarsi la situazione, il tempo passa e l’immobilismo permane, anzi si finisce per assuefarsi a questo stato di cose indegno di un paese civile. In altre parti d’Italia sarebbe stato tollerato?

Ultimamente c’è stata anche una ripercussione di carattere sportivo ma con grave ricaduta di immagine, evidenziata da Cesare Diana Presidente del “Comitato Città Domitia” il quale ha dichiarato: “Il giro d’Italia non è passato per Castel Volturno a causa dei ponti chiusi e dello stato disastroso in cui versano le strade. Un’altra occasione persa per questa città”.

Per carità, non parliamo delle strade. Le condizioni delle arterie stradali sono pessime. Lo sanno tutti, anche chi dovrebbe provvedere. Dissesti, avvallamenti, buche a volte pericolosissime. E non ci riferiamo a strade di periferia dal traffico modesto ma a strade importanti. Prendiamo l’Appia da Capua a Caserta. Una vergogna, non c’è altro modo di definirla. Più ci si avvicina al capoluogo e più diventa pericolosa. I reggitori della cosa pubblica provinciale la percorrono mai? A ciò si aggiungono poi i provvedimenti degli amministratori locali, tutti a installare dossi di varie forme e dimensioni, i cosiddetti dissuasori di velocità che non dissuadono un bel niente e, al contrario, mettono a repentaglio la sicurezza degli automobilisti e la tenuta strutturale delle macchine. Ambulanze, mezzi di soccorso e di pronto intervento fanno veramente i cosiddetti salti mortali nell’espletamento del loro servizio.

Tra strade e ponti la viabilità è compromessa, l’economia danneggiata, l’immagine guastata. E’ l’ennesimo colpo, il definitivo ?, a una zona che doveva avere un aeroporto internazionale, una bretella autostradale, una metropolitana leggera,...

frates

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