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2011: I nostri migliori auguri a Castelvolturno

martedì 21 dicembre 2010, di redazione


Facciamoci gli auguri. Tutti assieme, così daremo maggiore forza alle nostre aspettative personali. Non è difficile. Almeno per una volta, presi dall’atmosfera, ci possiamo sentire sinceri, vicini, mostrarci lieti dell’altrui fortuna: se arriderà e quando arriderà. Possiamo individualmente esprimere quella solidarietà umana che in altre occasioni è più difficile avvertire e trasmettere. Potremo essere altruisti e stare in pace con il prossimo: ci farà stare in pace anche con noi stessi.
Gli auguri, a livello individuale, mi pare di capire, si possono esprimere senza problemi, a tutto spiano, e senza che nessuno ce li contesti, perché siamo tutti d’accordo sul reciproco scambio. Tanti, tantissimi auguri a tutti! Li teniamo già stampati nella memoria del telefonino, o in quella della corrispondenza elettronica. Abbiamo anche una lista di amici che raggiungiamo con un solo click su “INVIA”, ai quali possiamo dire la stessa cosa che diciamo a tutti: Ti auguro un felice anno nuovo e ti invio un abbraccio affettuoso. Gli amici lo sanno come va la cosa, ma non fanno storie, perché si comportano allo stesso modo. E’ un fatto reciproco, un poco deviato dalle moderne tecnologie, e forse anche nei sentimenti.
E’ possibile trasferire questo afflato augurale individuale alla collettività? Intendo dire: possiamo sentirci tutti uniti nel formulare con uguale sincerità auguri condivisi da tutti, ad un intero paese? Diciamo un paese preso a caso: Castelvolturno.
Proviamo. Però dobbiamo uscire dagli schematismi, che dicono tutto e non dicono niente. Per esempio, non dobbiamo fare gli auguri che riguardano lo sviluppo, il progresso, il benessere…e così via, in modo sintetico. Fin quando rimaniamo nella genericità, saremo sempre tutti d’accordo: Auguri di tanto benessere. No! Dobbiamo provare ad augurarci, invece, che numerosi problemi, presi uno per uno, con il prossimo anno, non dico scompaiano, ma vengano contrastati con la volontà e la partecipazione di tutti.
Possiamo, allora, augurarci una lotta unitaria contro la camorra? E che con essa siano debellate le estorsioni, le intimidazioni, l’usura…e banditi gli omicidi e il controllo delle attività economiche? Siamo tutti d’accordo? Non credo che lo siano pure i camorristi e i loro accoliti. Ecco le prime automatiche defezioni.
Il discorso porta subito agli auguri per l’ordine pubblico. E’ diventato un problema centrale, perché riguarda il grado di civiltà dei cittadini, la convivenza dell’intera collettività, e la vita nei vari centri edificati sparsi sul litorale. Si registra da tempo, infatti, un crescendo di reati contro cose pubbliche e private, e infinite lesioni dei diritti personali. C’è una conflittualità mai registrata prima. Ci dobbiamo augurare che prevalga il senso civico e il rispetto verso gli altri. Siamo tutti d’accordo o c’è chi se ne tira fuori? Per esempio: ladri, truffatori, delinquenti…come la pensano?
La notevole presenza di extracomunitari, è ancora per molti motivo di forte contestazione, con conseguente turbativa dell’ordine pubblico. Auguriamoci che si trovi una risposta equilibrata tra un numero di presenze compatibili sul territorio e la solidarietà. Dobbiamo, però, considerare gli intolleranti: saranno d’accordo? Ma facciamoci gli auguri ugualmente.
Per il bene della collettività ci dobbiamo augurare una seria e definitiva Pianificazione del territorio, bandendo le parodie di Piani sempre in incubatrice. Possiamo formularci, perciò, l’augurio collettivo che il suolo ancora libero sia risparmiato, dopo tanta aggressione? E che prevalgano gli interventi per il riordino delle aree libere e il recupero delle aree degradate? E gli speculatori del mattone, ci staranno? Altra grossa defezione assicurata!
Parlando di territorio, l’augurio include, ovviamente, la tutela dei beni ambientali: il fiume, il mare, il lago (le acque in genere), e poi la pineta e la spiaggia. Sono beni soggetti ad aggressione e ad inquinamento. Credo che anche qui non possiamo contare sul contributo di tutti, perché, per tanti che desiderano un recupero e una seria regolamentazione, molti altri intendono trarre ancora profitto da un ambiente incontrollato. Non ce ne scordiamo nelle nostre conclusioni.
Non dobbiamo dimenticare assolutamente un particolare augurio affinchè vi sia rispetto assoluto per le istituzioni. Per le istituzioni, dobbiamo augurarci una buona classe dirigente, e che il Comune, innanzitutto, sia visto come luogo di servizio e non di potere. Credo che nemmeno qui avremo la compattezza di tutti: sono troppi gli avventurieri che lo considerano un’agenzia per lucrare affari e vantaggi personali. La buona amministrazione, invece, è quella che di per sé, con il suo prestigio, scoraggia e allontana il bivacco degli affaristi e della camorra, e dedica tutta se stessa alla cura del territorio e della sua gente. Non ce ne dimentichiamo: per il prossimo anno ci dobbiamo augurare che gli interventi previsti per il risanamento dei siti inquinati, per la bonifica, per la darsena, per il castello e per il Borgo (No allo sventramento!) non subiscano ulteriori rinvii o arresti. E che la gestione dei progetti - a chiunque tocchi realizzarli - sia fatta con scrupolo, impegno e speditezza. E con maggiore controllo. Ci sono defezioni?
Potremmo continuare, ma possiamo fermarci qui.
Se qualcuno ha tenuto il conto, avrà notato la divaricazione che esiste tra la facilità a formulare gli auguri interpersonali, e le difficoltà che si incontrano per quelli rivolti al paese e ai suoi abitanti. Qui non siamo tutti d’accordo! E questa è la verità. Dobbiamo amaramente dedurne che nemmeno l’atmosfera natalizia, e quella di fine d’anno, possono aiutarci.
Ma noi (io, e voi che leggete), gli auguri li facciamo, malgrado tutto. E poiché li abbiamo già specificati uno per uno, li possiamo anche esprimere sinteticamente: Auguriamo a Castelvolturno e a tutti i suoi cittadini, un anno nuovo di comune impegno, per una grande svolta sociale e civile.

Mario Luise

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