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lunedì 28 aprile 2008, di redazione
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Ieri era una bella giornata che invogliava a uscire di casa. Molti si erano già messi in viaggio per raggiungere mète lontane. Io, più modestamente, ho deciso di fare pochi chilometri e raggiungere il lungomare di Mondragone. Una bella passeggiata al sole, mi sono detto, è quello che ci vuole dopo mesi uggiosi e pieni di problemi.
Con l’euforia nel cuore mi sono messo in macchina e ho raggiunto, con calma, per vie interne, il centro balneare mèta delle mie escursioni giovanili. Era da molto tempo, infatti, che non venivo in questo posto baciato dalla benevolenza di Dio.
La prima novità che ho incontrato sono stati i numerosi sensi obbligati con lavori in corso o già eseguiti. Molte cose sono state già realizzate e almeno la passeggiata a mare e la pista ciclabile sono di una certa eleganza.
Sul lungomare nord ho parcheggiato davanti alla rotonda. Rare macchine, poche persone. Bello! Non ho fatto in tempo ad aprire la portiera che già era di piantone il solito, sempiterno parcheggiatore abusivo. Un moto di stizza, di fastidio, di insofferenza mi ha fatto uscire dai gangheri in una espressione poco elegante. Insomma, non puoi fare un passo senza ritrovarti a tu per tu con questa figura di esattore, tutta nostrana, che non si ritrova in nessun altra regione. La rabbia è stata tanta che mi sono rimesso in macchina per andare, è il caso di dirlo, verso altri lidi, nonostante che il tipo, evidentemente sorpreso dalla mia reazione, mi indicasse a gesti di parcheggiare lo stesso senza richiedere la tangente. Ma voi l’avreste lasciata la macchina, col pericolo di vederla violata? Così me ne sono andato più avanti. Gruppi di persone sulla spiaggia, aria tersa, mare incredibilmente azzurro, sole abbastanza caldo. Purtroppo la natura dataci dal padreterno è disturbata dagli sconci e dall’incuria degli uomini: sabbia sui marciapiedi e fin sulla strada, immondizia di giorni, nauseabonda, sporcizia sulla spiaggia, erbacce dappertutto. Questo che potrebbe essere un luogo incantevole è trasformato dall’insipienza e dall’inciviltà della gente e di chi è preposto alla cosa pubblica in un posto miserevole, che allontana, che respinge, che fa dire me ne vado da un’altra parte. Si ha un bel dire fra poco puliranno perché comincia la stagione estiva. In un posto così la stagione estiva dovrebbe essere tutto l’anno. Tutto l’anno si dovrebbe provvedere alla pulizia dell’ambiente, alla cura del verde, alla disciplina della convivenza. In Italia forse non esistono lungomari belli, estesi, potenzialmente ricchi come quello mondragonese. Altrove hanno la ‘cultura’ del turismo e del soggiorno, il rispetto per il forestiero, si ingegnano ad attrarre il visitatore, occasione di ricchezza. Qui, al contrario, trascuriamo e spesso distruggiamo quello che abbiamo. Saremo smentiti nei fatti dalla nuova Amministrazione che in queste ore sta uscendo dalle urne? Lo sapremo presto.
Mi sono rimesso quasi subito sulla strada del ritorno non prima di aver scattato qualche foto a beneficio dei lettori. La passeggiata è stata una delusione e sono sicuro che non ritornerò più. Quando avrò voglia andrò in altri posti, dove forse non ci sarà una spiaggia così bella, così larga, così fine, ma in compenso potrò passeggiare nella pulizia, tra i fiori.
frates