Il PD risponde a D’Elena

I dirigenti del Partito Democratico sottolineano che i toni usati fanno emergere la poca affidabilità del geom. D’Elena e la mancanza di argomenti e di un progetto politico e la labilità mnemonica del soggetto che nell’accusare gli altri di continui cambi di casacche politiche dimentica e non ricorda ai cittadini i suoi trascorsi e le sue continue piroette (chissà con quale tornaconto personale) in ultimo quando nel 2008 mentre era membro di un organo direttivo nazionale della tanto (ora) decantata Democrazia Cristiana, alleata del centrodestra alle elezioni politiche dello stesso anno, si candidava per il senato nelle liste dell’Italia dei Valori alleata del Centrosinistra.

Portano a conoscenza del geom. D’Elena che l’avv. Paolo Parente è residente ed è iscritto nelle liste elettorali del comune di Grazzanise, non come qualche candidato della lista Campi Stellati nelle elezioni amministrative 2005 che era residente fuori paese e che servì solo come riempitivo per la lista, indice già all’epoca, a nostro avviso, della poca fiducia che i cittadini hanno verso il soggetto capolista.

Al geom. D’Elena intendiamo precisare che in un partito le candidature le decidono gli organi dirigenti e che lui è la persona meno adatta a suggerire chi sarà il candidato del Partito Democratico sia perché a causa dei suoi continui cambi di casacca ha scarsa cultura partitica, sia perché la sua azione è mossa da rancori personali, sfociati anche in rissa, e anche perché i dirigenti del PD locale mai hanno pensato di costituire una lista comprendente il sig. D’Elena Domenico o qualcuno dei suoi candidati.

Al geom. D’Elena consigliamo in conclusione di piantarla con minacce velate e non, che sfociano nel ridicolo e nella paranoia, anche verso le Autorità ecclesiastiche del nostro paese perché nessuno, in un paese democratico, può porre limite alle libertà personali e di frequentazione degli altri.

In conclusione si consiglia al geom. D’Elena di guardare la pagliuzza nel proprio occhio (anche se non sa quanto grande sia) prima di guardare la trave nell’occhio altrui.