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Impianti di biogas: interviene l’opposizione

Giusti si era detto contrario in campagna elettorale. Ora il momento di attuare il proposito

venerdì 21 novembre 2014, di Peppe Florio


SANTA MARIA LA FOSSA – Il progetto per la realizzazione di 3 impianti, tra biogas e biomasse, nel territorio comunale sta allarmando molti, considerando anche i rischi che recenti studi stanno mettendo in evidenza: dopo il comitato “Terra Pulita”, è il gruppo di opposizione consiliare “Il domani” ad alzare la voce sull’argomento.

I 3 impianti sorgerebbero uno in via Vaticale in località Ferrandelle, uno in località Torre Fiorillo, l’altro in località Foresta, tra Santa Maria La Fossa e San Tammaro.

Il capogruppo di opposizione Antonio Giusti già aveva dato l’allarme anticipando l’intenzione dell’Amministrazione in merito alla realizzazione di impianti a Biogas e Biomasse spiegando ai cittadini i rischi che gli specifici studi stavano rilevando. Si era riservato di contrastare eventuali realizzazioni nel caso in cui gli studi avessero dato certezze sulla loro dannosità” dichiara “Il domani” in una nota diffusa nelle ultime ore. Diversi comuni, infatti, stanno respingendo i progetti, oppure stanno invitando esperti per spiegare alla cittadinanza i pro e i contro di questi impianti.

Il professor Ferdinando Laghi, membro dell’associazione scientifica e non ambientalista, che si occupa dei problemi della salute derivanti dalle alterazioni dell’ambiente e studioso dei rischi per la salute derivanti da prodotti della combustione di origine antropica, - fanno notare dall’opposizione - ha posto l’accento esclusivamente su dati, evidenze e letteratura medico-scientifica, identificando elementi di particolare interesse e criticità e di grave rischio per la salute dei cittadini. Sulla scorta dell’evidenza ed obiettività scientifica, che la produzione di particolato, in specie micro e nano particolato, e diossina prodotta dai processi di combustione originati nella centrale, metterebbe a serio rischio la salute delle persone. Anche gli organismi internazionali quali l’O.M.S. e l’O.N.U. hanno comprovato che il particolato è l’elemento più pericoloso per quanto riguarda la salute dell’uomo, laddove le polveri sottili, cosiddette “pm10”, attaccano la parte alta dell’apparato respiratorio, mentre le micro e nano polveri arrivano direttamente in fondo ai polmoni, da qui nel sangue e per suo tramite a tutti gli organi. Invece, la letteratura scientifica ha evidenziato che queste particelle non sono biocompatibili e non vengono riconosciute come proprie dall’organismo, non sono biodegradabili, che l’organismo non riesce ad eleminarle e che suscitano negli organi interessati infiammazione e nel tempo anche degenerazione tumorale. L’incremento nell’aria della concentrazione di queste particelle è suscettibile di determinare un aumento di mortalità per varie cause, che è indirettamente correlato con la grandezza della particella: maggiore è la rappresentazione delle particelle più piccole, maggiore è l’aumento della mortalità per varie cause.

Pertanto - afferma Giusti - la preoccupazione del comitato ambientalista “Terra Pulita” non è utopica. Quindi, noi del Gruppo di Opposizione, metteremo in atto ogni utile azione per scongiurare l’ennesimo attacco al territorio e alla salute delle persone, ma contemporaneamente proporremo una soluzione sicura per risolvere il problema dei liquami bufalini, nonché lo smaltimento della frazione umida organica”.

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