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24 Luglio 1501: un grido di dolore si ode in Capua, Maria Addolorata piange i suoi figli e non vuole essere consolata

Riflessione sul sacco a proposito della rievocazione di Domenica 28 Luglio

venerdì 26 luglio 2013, di redazione


Ogni anno Capua celebra il ricordo del tremendo Sacco che violò la Capitale dei Campani invasa dalla bastarda mano sanguinaria di Cesare Borgia il duca Valentino, il quale con l’inganno e la corruzione entrò nella Città che resistette per giorni e la passò al fil di spada al comando di un esercito di mercenari. Furono violate chiese e conventi, uccisero consacrate, uomini, donne e soprattutto bambini innocenti.Ma nella sua atroce sciagura il Signore non lasciò sola questa città e operò per mezzo di sua Madre, tre segni:

1)La Statua della Vergine del Cardellino (oggi conservata nel duomo) nel tentativo di esser rubata divenne inamovibile, oggi è conservata in duomo.

2)I fedeli rifugiatisi nella Basilica di San Benedetto - sede principale dei Benedettini di Cassino per un periodo di tempo e fondata da Desiderio poi eletto Papa e oggi Parrocchia Santi Filippo e Giacomo- invocando la Vergine delle Grazie li raffigurata in un antico affresco, riuscirono a salvarsi dai soldati mercenari che goffamente dovettero ritirarsi dal saccheggio della Chiesa per non morire di ustionati dal fuoco che loro stesso appicavano come a molti di essi successe.

3)La Beata Vergine Addolorata raffigurante in atto di Pietà materna, portando le mani agli occhi e poi alzando le braccia al cielo, fece risentire il suo grido di dolore in Capua dicendo:

"MAI PIU’ QUESTA LAVA DI SANGUE"

Vi fu anche il Caso di alcuni fratelli che si erano nascosti, furono trovati e passati alla spada, se ne salvò solo uno a causa dell’ordine arrivato dal Papa Alessandro VI il Borgia padre del bastardo tiranno, quel giovane si chiamava Cristoforo, per ex voto a mo di ringraziamento fece scolpire nel legno una statua del Santo gigante di cui portava il nome che oggi si custodisce nel Museo Cittadino e Provinciale Campano.

Inoltre vi fu il caso di alcune dame monache rifugiatesi nel pozzo cisterna del loro real convento dove gli abiti gli facevano da salvagente, alla proposta di aiuto dei soldati la madre Abbatessa diede ordine del "piuttosto morire che peccare" e abbassando le vesti si lasciarono annegare per salvare la loro dignità e Virtù di donne e consacrate

.Un’altra Monaca e nobile di Spirito e di costumi la Nobil Donna Laura Antignano si salvò e fu fatta prigioniera, arrivata sul Ponte della Città chiese di voltarsi indietro per salutarla, in un attimo di distrazione del manipolo, si lascio cadere dal ponte nel fiume, oggi una gloriosa lapide ne ricorda quello che fu un gesto di eroica disperazione. Essa è posta su una delle due Chiese Mausoleo della Città erette in seguito a questi avvenimenti in ringraziamento per gli scampati e suffragio ai defunti: la detta Santella e la Cappella della Morte, entrambe dedicate alle Grazie e all’Addolorata i cui titoli sono tra i più venerati in Città.

Infine il figlio del Papa, ancora insignito delle dignità ecclesiali, si permise di entrare nella Cattedrale come fosse un Pontefice con tanto di ermellino ma non gli cantarono Salve Pater Patriae o una Salve Regina, bensì qualcuno cantò "Salve figlio di madre ignota!".

Mi domando quale valore possa avere oggi questa Storia per i giovani e per ciascuno.

Siamo degni di tanto sacrificio e Onore? I pastori e i governanti Capuani e degli allora casali oggi comuni, sono degni di tanta Storia? Molti pensano di si. Ma non si vive di sola Storia, forse questa Maestra di Vita ha avuto pessimi alunni o forse i tempi cambiano ed è difficile il dialogo sui valori. Oggi altre lave di sangue e di immoralità scorrono tra le nostre terre ma in esse continuano ad esserci uomini e donne come l’Antignano e come gli allora Capuani valorosi e non inclini al vendersi. Colei che è Vergine e Madre delle Grazie, l’Addolorata continui ad implorare pietà e protezione per esse e per coloro che ancora oggi le saccheggiano risvegli il senso del pentimento e di una retta coscienza. Conceda al Popolo la Pace, la prosperità in questo tempo di crisi e la Salute. Vengano tempi migliori per coloro che vi abitano e che vi cercano ristoro e asilo e si impari gli uni dagli altri il dono dell’accoglienza. I Cesare Borgia di oggi possono avere il volto di Politici, Boss e gente di affari loschi con mercenari altrettanto furbi e intelligenti ma non meno sanguinari. Perciò il ricordo talvolta sterile ma sempre bello e utile per educare le nuove generazioni e per ricordare le radici, deve cedere necessariamente il passo al Progresso Sociale, culturale e religioso degno di cotanta eredità che insegna che la sete di potere non si estingue mai, porta all’autodistruzione e semina solo morte ma l’unione e la resistenza al male sono fonte di liberazione e del dono più grande concesso agli uomini: la libertà.

Tiziano Izzo.

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