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domenica 17 gennaio 2010, di redazione
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GRAZZANISE - Quando andavamo a scuola avevamo una anziana professoressa dalla vista difettosa. Si serviva di una piccola lente di ingrandimento per consultare il registro a caccia di quelli che dovevano essere interrogati. Questa sua limitazione fisica veniva di tanto in tanto sfruttata senza vergogna dagli studenti. Appena lei si allontanava dalla classe per un motivo o per un altro c’era come un assalto alla diligenza, al quale, lo riconosco con scorno, non prendevo parte, parendomi una cosa immorale.
Ebbene, appena la prof varcava la soglia, un assatanato manipolo di giovani di belle speranze si catapultava letteralmente sulla cattedra, mentre una vedetta faceva la guardia fuori la porta, e ognuno provvedeva ad aggiustarsi i voti seminando a piene mani interrogazioni inesistenti.
Alcuni di quegli ’indiani’ avevano il buon senso di appiopparsi dei ’sei’ ma altri, più spregiudicati, in genere i più scadenti, non si privavano di ’otto’ e ’nove’ che solo in quel modo potevano avere.
Ad un segnale della vedetta tutti tornavano al loro posto, soddisfatti e tranquilli. Quando la prof riprendeva la caccia ai possibili interrogandi si avvedeva che tutti erano già stati esaminati e, pur con qualche perplessità (vedeva poco ma non era scimunita!), esclamava: "Bene, bene!".
A volte però incappava in un voto altissimo in una casella in cui non doveva esserci per manifesta e nota insufficienza dello studente interessato. Allora diceva: "No, non è possibile, ma quando mai, vieni, vieni che ti interrogo!"
Purtroppo questa lezione non era appresa a dovere, infatti alla prima occasione i più scarsi tornavano alla carica con i voti sepre più alti di quelli altrui.
Questo aneddoto di vita personale per introdurre l’argomento del giorno: il sondaggio che abbiamo proposto nei giorni scorsi ai nostri lettori per conoscere le loro preferenze circa il nuovo sindaco di Grazzanise. Avevamo proposto una lista di sei personaggi politici che vanno per la maggiore ma che non è ancora certo che si candideranno in qualità di capilista.
E’ finita come i lettori sanno, cioè a barzelletta (= a schifìo). Forse pensando che non di sondaggio si trattasse ma di vera votazione o forse anche per influenzare in qualche modo le future scelte dell’opinione pubblica, dopo un avvio diciamo normale e dopo aver scoperto qualche scorciatoia tecnica, è cominciato il massiccio inserimento di voti a favore di questo o di quello.
Ciò è coinciso con i problemi in cui è incorso il sito ma è anche conseguenza della scarsa autoprotezione del programma utilizzato. In una situazione normale esso prevede che chi già ha espresso il voto non possa ripeterlo. Ciò non è accaduto e alcuni idividui molto furbi hanno cominciato l’assalto alla diligenza, insomma al registro della professoressa. Uno dei candidati, nel giro di un’ora, è passato da poco più di 60 voti a oltre trecento.
Eppure siamo convinti che i politici siano rimasti estranei a questa operazione di bassa lega e che essa sia stata attuata da amici e fan a loro insaputa. C’è sempre chi è più realista del re! Un lettore ha definito "tarocco" il sondaggio. Può darsi. Ma ancora più tarocca, anzi taroccata, è la testa di quelli che hanno voluto imbrogliare.
Quale è il risultato di tutto ciò? Uno spettacolo deprimente e niente altro, che finisce col danneggiare coloro che si volevano favorire.
frates