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Il Comitato di Provvedimento di Grazzanise - Parte II°

domenica 2 agosto 2020, di redazione


(PARTE II)
La prima corrispondenza ricevuta dal Comitato grazzanisano dopo la sua riedizione prima del rinnovo della sua struttura ufficiale, è una informativa proveniente da Palermo, inoltrata dal Comitato dirigente del Volturno delle Associazioni Democratiche della Provincia di Terra di Lavoro.

La lettera è interessante per vari motivi. Innanzitutto perché dimostra che il sodalizio era in rapporti con altre organizzazioni aventi gli stessi fini, secondariamente perché ci offre particolari di prima mano, visti sul campo, ossia la preparazione di Garibaldi che si accinge a lasciare la Sicilia per la Calabria e, infine, fa conoscere Emilio Girardi, autore della missiva, garibaldino di origine veneta, che ritroviamo segretario del Comitato di Grazzanise. Che sia veneto lo apprendiamo dal giornale ‘Il Dovere’ (1) del 26 settembre 1863 che dà conto della sottoscrizione promossa da Garibaldi e Mazzini in favore della Polonia. Infatti per la sezione di Grazzanise offrono il loro contributo: Paolo Zito L. 2, Paolo Florio L.1, Antonio Raimondo L.1, Pasquale Raimondo L.1, Giovanni Zito L.1, Stefano Zito L.1, Emilio Girardi, emigrato veneto, L.2. In “Errico Malatesta”, pubblicato dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Comitato di Caserta, 1982, apprendiamo che il Girardi era impiegato comunale a Grazzanise.

Sig. Presidente del Comitato di Provvedimento di Grazzanise

Circolare

Sig. Presidente La Commissione si reca a dovere di partecipare alla Sig.a V.a letteralmente quanto scrive dico scrive da Palermo il nostro inviato Signor Girardi:

“Palermo 6/8 del 1862 = Signori appena giunto a Palermo dopo molte difficoltà dovetti gittarmi a nuoto in una barca per arrivare a Palermo! Basta!… Scrivo dall’ufficio del giornale il Precursore (2) e vi dico che Garibaldi da quattro giorni sta in campo a Vicari distante trenta miglia circa da Palermo con diecimille uomini e xx ogni giorno ci giungono carri di munizioni, armi ecc. Egli è risoluto ad avvanzare a qualunque costo. Il proclama del Re fu in molti luoghi stracciato. Cugia (3) divenne più mite per forza. Corse (?) un entusiasmo indicibile. Sembra che Garibaldi con la sua armata si porterà a Messina: dopo non si sa. Io procuro di raggiungere subito il Generale appena arrivato, se mai non mi arresteranno vi ragguaglierò di tutto.
Vi prego d’informare S.ta Maria e Capua e gli altri di ciò. Non ho un istante da perdere. Preparate giovani più che potete perché ne occorreranno! Addio. Viva Garibaldi.
Emilio Girardi”.

P.S. La truppa fin’ora non fece alcun movimento ostile e sembra non ne farà. Non può farlo (speriamo) Ardia”.
Ciò stante prego avvertire il delegato di codesto Comitato ed intervenire nella seduta stabilita in Santamaria Martedì 12 (4) andante alle ore 2 (?) pomeridiane portando seco la rata di ducati due per la spesa di viaggio del Sig. Girardi.

La Commissione esecutiva
Alfonso Cutello
Gioacch. (?) Gagliani (5)
Leopoldo Rispoli segretario
(6)

In effetti il Girardi, dopo aver raggiunto Palermo, parteciperà all’assalto di un vascello ancorato presso Castellammare, il Monarca, appartenente alla marina napoletana. La nave scelta per portare a termine l’impresa è il Veloce, ribattezzato Tukery, in onore di un garibaldino ungherese. I sottotenenti Emilio Girardi e Lignarolo, comandano un picchetto di 24 uomini che si occuperà della poppa del vascello. L’operazione fallisce perché gli occupanti della nave assalita riescono a dare l’allarme rispondendo al fuoco nemico. (7)
Ci sono diversi documenti che trattano del Girardi. Lo ritroviamo che parte dal campo dei volontari in Sicilia diretto a Capua con istruzioni di Garibaldi (8). In questa città risulta essere componente del Circolo Popolare (9)
Potrebbe trattarsi dello stesso Emilio Girardi segretario della sezione di Grazzanise del Comitato di Provvedimento e non abbiamo motivo di pensare che si tratti di una persona diversa dal nostro. Lo ritroviamo nel 1866 quando raggiunge nuovamente Garibaldi nel Trentino, in qualità di ufficiale, e nel ‘70, quando, indiziato per sedizione repubblicana, si rifugia a Marsiglia, in Francia, dove inizia una nuova carriera nel campo delle lettere (traduce autori francesi) e dell’insegnamento. (10)

NOTE:
(1) Rivista settimanale poi diventata giornale quotidiano, fondato nel 1863 da Giuseppe Mazzini a Genova, diretta all’inizio da Federico Campanella, amico di Mazzini, e da Ernesto Pozzi
(2) Giornale politico quotidiano fondato nel 1860 a Palermo da Francesco Crispi
(3) Il 22 agosto il generale Cugia sostituì il prefetto di Palermo, Pallavicino, e il 21 agosto fu sostituito a sua volta dal generale Cialdini
(4) Il 12 dicembre 1862 non era martedì ma venerdì. Il martedì 12 sarebbe caduto nel 1865
(5) In seguito notaio in Caserta, consigliere municipale e componente del Consiglio Provinciale sopra le scuole
(6) Già citato nel precedente brano di Giacinto De Sivo. Fu in seguito segretario di 2° classe nell’Intendenza di Caserta e nominato segretario di prima classe da Umberto I con lo stipendio di Lire 3500. (Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 24.5.1881)
(7) Giacomo Oddo, I Mille di Marsala: scene rivoluzionarie, Milano, 1863
(8) Alessandro Luzio, Aspromonte e Mentana, Le Monnier, 1935
(9) Rassegna storica del Risorgimento, Organo della Società nazionale per la storia del Risorgimento italiano, vol. 50
(10) Varietas, rivista illustrata, 1909
Immagine: L’attacco al Monarca in una incisione di Carlo Bossoli, 1860, da Wikupedia

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