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Vergogna a Milano: fischiato l’Inno francese

sabato 8 settembre 2007, di redazione


Non è consuetudine di questo portale affrontare argomenti che travalichino i confini del Basso Volturno ma questa volta facciamo un’eccezione perché l’argomento tocca, si può dire, l’onorabilità di tutti gli italiani e quindi anche la nostra.
Quello che è accaduto all’inizio dell’incontro di calcio Italia-Francia non ci può lasciare indifferenti. Per chi non abbia seguito l’evento sportivo diciamo brevemente che i tifosi del Meazza di Milano, città peraltro civilissima, hanno fischiato sonoramente l’Inno francese malgrado gli appelli della viglia da parte di giocatori e dirigenti.
L’episodio la dice lunga sulla civiltà dei frequentatori degli stadi (per carità, non tutti) e anzicché recare offesa ai nostri cugini lo fa sicuramente verso la maggioranza degli italiani che non si riconosce in simili inqualificabili atteggiamenti.
Se si vuole rispetto bisogna rispettare! Dobbiamo registrare con amarezza la differenza di comportamento dei tifosi francesi nei confronti del nostro Inno quando la nostra nazionale ha giocato a Parigi.
Purtroppo non siamo nuovi a questi episodi che denotano solo inciviltà da parte dei responsabili. Come non ricordare la vergogna dei fischi dello stadio olimpico di Roma all’Inno dell’Argentina (dimenticando tra l’altro che quel paese è per forte percentuale abitato da figli di italiani)?
I giocatori in campo si sono vergognati. Noi ci vergogniamo ma lo sport non può tollerare queste cose. Un conto è il tifo per la propria squadra, un conto è il rispetto per gli avversari, connazionali o meno, e poi l’Inno rappresenta una intera nazione.
Non bastano dichiarazioni e mea culpa. I vertici dello sport devono prendere provvedimenti drastici, come per esempio vietare per un certo tempo manifestazioni internazionali nello stadio in cui si è verificata simile vergogna o, per altre situazioni, prevedere interruzione della partita senza penalità per le squadre coinvolte, in presenza di manifestazioni razzistiche.
Fatti, non chiacchiere.

Un’ultima osservazione: dobbiamo aggiungere, ma non per giustificare, che le persone pubbliche dovrebbero essere un pò più prudenti nelle loro dichiarazioni. A volte basta un Domenech qualsiasi per eccitare gli animi, scatenare odi e rancori, provocare incidenti. La scintilla che incendiò i Balcani nacque durante una partita di calcio. Vogliamo fare addirittura una guerra perché qualche individuo, lui sì razzista e velenoso, si lascia andare a esternazioni gratuite quanto offensive?

f. tessitore

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