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"A quel paese...", il libro di A.G. Petrella presentato a Grazzanise

domenica 15 aprile 2012, di redazione


Grazzanise - Ha avuto luogo ieri sabato 14 aprile 2012, presso l’Aula Magna dell’IAC "F. Gravante", la prevista presentazione del libro di Antimo Giacinto Petrella "A quel paese... ovvero le avventure di Giovannino", appena pubblicato da Zona Editrice.
L’evento rientrava nella serie degli Aperitivi letterari Librando dell’Associazione Culturale Tre Grazie il cui Coordinatore, dott. Mattia Parente, ha introdotto la serata e moderato i lavori.
Si sono occupati del libro secondo diverse sfaccettature la Sig.ra Giovanna Pezzera (La Gazzetta di Caserta), il prof. Franco Tessitore (grazzaniseonline) e il prof. Giuseppe Rotoli, illustre critico e poeta nonché Presidente degli Amici della Musica di Pignataro M.
Era presente, ovviamente, anche l’autore della pubblicazione, il prof. Petrella.
Numeroso il pubblico accorso a questo ulteriore appuntamento con le attività della Tre Grazie che in questo periodo si susseguono a ritmo settimanale.
La serata è stata allietata dall’esibizione del locale gruppo musicale Thanks Swing & Bossa Quartet project (Antimo Russano: basso elettrico, Angelo Cirillo: piano, Roberto Orsomando: batteria; Franco Petrella: sax).
Il libro del prof. Petrella sarà presentato martedì prossimo presso la Libreria Guida di Caserta.
In conclusione si riportano alcuni concetti espressi dai relatori.
Giovanna Pezzera: "Giovannino [il protagonista, ndr] ripone troppa fiducia nelle persone che gli dovrebbero essere da guida affidandosi al suono delle parole che gli vengono rivolte piuttosto che al loro senso e successivamente, con l’andare avanti degli episodi, è come se con il cambiamento del suo atteggiamento volesse conquistarci ed in certo qual modo ‘convincerci’ dimostrando una prontezza inaspettata nel trovare soluzioni realistiche in situazioni in cui invece potrebbe soccombere ulteriormente".

Franco Tessitore: "Riconosco all’autore un’ottima capacità di scrittura. ha uno stile elegante, una elevata proprietà di linguaggio, una notevole corretteza formale, un andamento scorrevole che lungi dall’essere facile e sciatto denota una padronanza sicura del mezzo espressivo".

Infine il prof. Rotoli: "La contemporaneità è segnata dal vivere in superficie, lo strumento fondamentale di conoscenza è il corpo, l’istinto e attraverso l’istinto si entra nella fascia dell’inadeguatezza. Giovannino diventa simbolo della neutralità dell’uomo d’oggi che guarda al passato ed è spaventato dal futuro... il sesso e la morte gli fanno utilizzare gli stessi stilemi sia quando è ragazzo che quando è maturo... Giovannino non riesce a distinguere tra il ruolo e l’essere e mostra una forte povertà di linguaggio, non usa più di cinquecento vocaboli, a testimoniare che parla a una sola dimensione..."
"Giovannino è un ragazzo della borghesia - aggiunge l’autore - che usa il suo linguaggio".

frates

Le foto sono di Paolo Raimondo

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