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Incontro di Gianni Solino con gli alunni delle medie

"I ragazzi della terra di nessuno"

sabato 28 febbraio 2009, di redazione


"La mafia è un fenomeno umano e come tale dovrà pur finire, ovviamente con l’impegno di tutti". Ha esordito così Gianni Solino, autore del libro I ragazzi della terra di nessuno , la "storia degli ultimi 30 anni" della nostra terra, "un libro nato per raccontare questa storia a chi non la vive". Con un linguaggio piano e comprensibile l’autore ha risposto alle molte domande formulate dai ragazzi della Scuola Media ’F. Gravante’, con i quali si è confrontato in un incontro organizzato dal presidio locale di Libera, guidato da Anna Maria Parente, e dalla Scuola Media rappresentata nell’occasione dal D.S. prof. Itala Sterpetti e dai proff. Eugenio Raimondo e Lucia Casavola, grazie al prezioso impegno delle proff. Carla Piscopo, assente per un incidente e a cui la platea ha mandato un caloroso applauso, e Chiara Sellitto.

L’incontro di G. Solino con la scolaresca rientra nel quadro delle iniziative attuate dall’Associazione Libera per diffondere la cultura della legalità. L’autore si è detto fiducioso che la generazione degli attuali alunni vedrà i frutti della lotta alla criminalità, grazie al sacrificio di tante persone, in primo luogo di Don Peppe Diana, e alla presa di coscienza che si va diffondendo dopo il suo assassinio. E parlando del suo libro ha aggiunto che si tratta di tante storie, che i personaggi sono persone reali e che lui si è prefisso un obiettivo "pedagogico", far capire, attraverso vicende realmente vissute, che non conviene stare nell’inferno della malavita. A una specifica domanda ha risposto di capire quelli che per timore stanno zitti. Parlare significa correre qualche rischio ma a stare zitti, ha osservato, si richia ancora di più, facendo riferimento al problema dei rifiuti, a causa dei quali molti sono morti per malattia.

Il prossimo appuntamento è il 19 marzo, anniversario della morte del prete per mano della camorra, con il raduno nazionale a Casal di Principe.

frates

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